La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 18 - 14 maggio 1908

Don Davide Alber ario Direttore dell'Osservatore Cattolico 6 « Caro Leonida, «A Modena ho dovuto far perdere le traccio di me a due guardie che mi avevano in particolare custodia. Se mi avessero visto a salire verso Mi- Le vittime del furore reazionario tono, ero sicuro di essere segna- lato. A Piacenza, cambiando car- rozza, ho trovato Andrea. Egli pu- re veniva a Mila- no spinto dallo stesso bisogno di tue notizie. L'ho avvisato che ap- pena giunto sa- rebbe fermato e così è avvenuto. Sul marciapiede vi era un piccolo esercito di poli- ziotti, guardie, soldati ecc. Men tre fermavano lui io mi sono e- clissato. Ho saputo che tu, Filippo, Ron- doni state bene e che seguitava il caldo. (Suppongo che alludesse alla violenza, all'ambiente dello stato d'assedio). Ho fatto un'uscita strategica dalla stazione tra molte guardie. Sono venuto dentro odorando, fiutando, chiedendo sospettoso. Mi sono fatto un concetto dell'oggi e dell'ieri e poi ho filato dopo due ore circa. Ma non potevo più. Aggiungo che non avrei voluto essere trat- tenuto per non dar pena alla mia famiglia che non sa del .mio v:aggio. (E' la questura che sottolinea, come ha sottolineato il caldo di sopra. Se la famiglia non lo sapeva, voleva dire proprio ch'egli era andato alla rivoluzione!) Ti bacio con affetto infinito; tuo A. Bertest».

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