La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 18 - 14 maggio 1908
indemoniavano e si rompevano la testa e le ossa a colpi di randello ; io ho raccolto movimenti insurrezionali di tutta un'epoca con la ledeltà dello storico che ha paura di .scolorire il documento con l' interpetrazione, ma giuro su questo mie ul- time pagine del '98 che mai e poi mai mi é toccato subire il supplizio di vederele autorità politiche, militari, comunali e questurino, impazzire, provocare, reprimere, arrestare, ammazzare, in ragione della quiete della popolazione. Coloro che leggeranno i documenti che ho pubblicato nello scorso numero e quelli che pubblico oggi, vedranno che le giornate sanguinose, associate al nome di Bava Beccaris, sono il risultato dell'isterismo, della de- menza, della rabbia, dell'odio ufficiali. E' stata la perversione e la follia sanguinaria dei ministri, il delirio e l'inclemenza dei prefetti, l'allucinazione e la perfidia dei questori, l'idiotismo con- vulsionario e feroce dei comandanti dell'arma, il parossismo e la turbolenza e la brutalità di tutti i bassi e alti monturati che hanno preparato e compiuto il massacro della settimana di tutte le furie bestiali, di tutte le scariche di rancori, di tutte le esplo- sioni di rabbia omicidiaria. Durante la tempesta del disordine ce- rebrale di coloro che uccidevano, mutilavano, deformavano, ar- restavano e condannavano, nessuno in giacca, nessuno in Mouse, nessuno coi calli alle mani, nessun socialista, nessun repubbli- cano, nessun democratico era salvo. Bastava il passato, bastava la tessera, bastava la fama, per Osare vittime della strapotenza. o della veemenza, o del furore bestiale. Per convincersi che Milano è stata abbandonata per parecchi giorni a gente da manicomio, non ho che da ricordare che gli uo- mini più miti, gli uomini più avversi alle convulsioni popolari, gli uomini che avevano spesa l'esistenza per frenare e arginare le impetuosità e le esacerbazioni e le collere delle masse sono di- ventati, nelle giornate del terrore militare, capi di canaglia, fomen- tatori di sovversivismo, costruttori di barricate, sollevatori di insorti, preparatori di tumulti, leaders di rivdltosi, fabbricatori di sollevazioni popolari. Cito i nomi per far ridere. Anna Kuliscioff, Filippo Turati, Callo Della Valle, Cariò Romussi, Ulisse Cerme- nati, Zavattari, De Andreis, Dino:Rondani, don Davide Albertario, tutte brave e buone persone capaci.di vivere in mezzo ai dissensi, capaci di avere idealità politich4 e sociali diverse da quelle che imperano, ma assolutamente incapaci di fare il Desmoulins o il Marat o il Denten della insurrezione o della rivoluzione. Manca loro l'anima dei fanatici della giacobinizzazione spontanea e degli improvvisatori di sommosse. E per sapere quello che sapevano tutti non era indispensabile un cervello da superuomo; bastava quello di uno spazzino municipale.
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