La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 18 - 14 maggio 1908

23 salii a danno di giovanotto Ignare, e malgrado io sia d'ac- cordo sulla gravità del problema, mi permetto di osservare alla proponente che la sua conclusione è eininentemente contrarla alla emancipazione femminile e costituisce la di- chiarazione più antifemminista che si possa immaginare. Infatti con essa 81 afferma l'eterna Irresponsabilità fem- minile, e si fa la dichiarazione che la donna a 21(11) anni è, almeno per t fenomeni sessuali, da considerarsi minorenne. Inoltre malgrado il sacro rispetto che mi é Imposto dal- l'innocenza delle congressiste, vorrei osservar loro, che con tale conclusione esse si dichtarono senza sesso, poichè se a 21 anni, cioè dopo 7 od 8 anni che la donna donna, non vuole riconoscere il valore del suoi Impulsi sessuali, e difenderne l'importanza, il diritto e assumere le respon- sabilità delle possibili conseguenze, lo domando, quando e co- me la donna st mostrerà femmina e domando anche che cosa sta il femminismo. CIÒ che mostrate di non capire, o donne italiane, è che la morale sessuale è la vostra catena, e Ricche griderete con- tro il maschio, come il solo che abbia Impulsi sessuali, sarete sempre schiave della morale sessuale borghese. Ma via! chi siete voi? Regine, marchese, contesse o dottoresse! Donne in gran parte amanti del chiasso e dello sport: illuse l Chi siete voi? quante siete? Mille, duemila? Oh! Compa- gne del ferrarese, del parmense, forti compagne che sapete le lotte dei forti, che lottate presso I vostri uomini, con i vostri nomini, contro i potenti vostri nemici; che sapete Im- pedire con la forza del numero e l'ardire della disperazione, Il passaggio degli squadroni a cavallo del maschi armati, ridete, ridete di queste dame, di queste donne, delle loro battaglie e delle loro rinunce! Voi non ci tenete all'italia- nità, voi siete più ohe italiane, siete una classe e non di sole donne., ridete e lasciate che il femminismo borghese delle donne italiane si occupi di letteratura, di medicina e di filosofia, disinteressandosi della vostra esistenza e della vostra forza! ROSETTA RITTALEGA Le persone nocive o odiose non muoiono mai. Parecchie setti- mane sono le agenzie telegrafiche ci assicuravano che l'imperatore Francesco Giuseppe stesse per crepare. Se fosse stato il padre di una buona famiglia non ci sarebbe stato olio santo che lo avrebbe trattenuto. L'impiceatore dei martiri italiani ha superato la crisi e adesso tutto pelle e ossi, tutto fracido, tutto marcio è ancora tra i cortigiani a lasciatsi festeggiare per un altro giubileo. Noi non facciamo ipocrisie. Esso è stato malvagio, ha il nostro di- sprezzo, anche se in fin di vita. I nostri voti sono dunque ch'egli vada sollecitamente a raggiungere i suoi antenati. Fra noi non c'è più posto per i tiranni.

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