La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 17 - 6 maggio 1908
4 Bivi stavano spiando. D'altra parte I mezzi che si avevano nella &Mit per la difesa dell'ordine pubblico, erano assai impari alla circostanza. Già nell'ottobre scorso mi consta, essere stato ciò riconosciuto d'accordo dal Prefetto e dal Comandante del Presidio ed avendo ora, richiamato dei precedenti al riguardo, ho visto che questa condizione di cose fa dalla Prefettura segnalata al Ministero espri- mendo il concetto che la deficenza di forza di ogni genere Imponeva alle auturith una grande prudenza, e la obbliga- vano ad una tolleranza che in qualche momento rasentava la impotenza. La deficenza di forza, tanto rispetto agli agenti della P. S. quanto anche In riguardo alla guarnigione militare, fu an- che il tema di verbali comunicazioni fatte recentemente al Marchese Cassio, Ispettore Generale_del Ministero dell'In- terno, in occasione di una inchiesta da lui praticata in Mi- lano sul modo come ai svolsero le commemorazioni delle 5 giornate. l recenti tumulti non potevano In Milano avere ragione economica; da più tempo il prezzo del pane si manteneva Inalterato, secondo il calmiere Municipale. Ciò non ostante dal I. maggio erano state a richiesta della prefettura mantenute sempre le disposizioni adottate per quel giorno; una parte di truppa a disposizione dell'autorità di P. S., tutto il resto in riserva nelle caserme; ai primi sintomi di disordini In generalo spinto al Paletto Reale per prendere la direzione delle truppe e procedere ripetutamente a soffocarli. Era difficile cre_dere che, dopo l'estendersi di fatti tumul- tuosi In tanta parte del Regno, a Milano non se ne sarebbe sentita l'eco, quantunque paresse che i capi non desideras- sero alcun movimento per disturbare la preparazione alle non lontane elezioni amministrative, ma dopo avvenuto il grande ferimento in Pavia dello studente repubblicano Muzio Massi non fu possibile mantenere In proposito alcuna illu- sione. Li sera del 5 maggio fa la Prefettura più positivamente informata che nel giorno seguente si sarebbe cercato di da- re inizio ad un movimento, alla entrata degli operai negli stabilimenti che sono verso Ponte &mulo, cioè: Pirelli, Grondona, l'Elvetica, raccogliendoli in forte massa e por- tandoli verso il centro dilla città. Questa informazione non proveniva dalla Questura, da da private comunicazioni fatte al Pretetto, li quale fece chiamare al telefono il Questore, dal quale ebbe assicura- zione che si era informati di tutto, e che trattavasi solo di un certo malcontento nello stabilimento Pirelli, pel quale si minacciava uno sciopero. Non persuasa però la Prefet- tura, con telegramma N. 288 dava alla Questura più ampia
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