La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 17 - 6 maggio 1908

3 rito dl avere potuto mirava le masar quando si vide che l'ora non era opportuna e le recriminazioni dei socialisti verso l repubblicani di essersi lasciato sfuggire l'occasiono di una grande commozione popolare, mentre il partito so- Mollata non altro desiderava chal'altro che dei capi per di- rigere il movimento che doveva farsi col programma di una forma politica, non essendo maturi i tempi per la attuazione del programma socialista; in compenso del quali capi il par. ilto socialista era pronto a dare il concorso delle masse pro- letarie. Questa nota ricorre non'di rado nei giordali socia- listi di quel tempo; sulla Critica Sociale, sulla Lotta di Classe, sulla Battaglia del quali bisognerebbe consultare le collezioni; mi basti citare l'articolo Intitolato «Il domani » Comparso sulla Critica Sociale del 16 Marzo 1896. A traverso le guerriccluole dei due partiti su questioni se- condarie, rimase pertanto stabilito questo programma co- mune: Attendere la occasione di un'altra commozione pop° lare che avesse larga radice nelle popolazioni di tutta Italia; radice a diffusione più larga che non potessero dare I pro- grammi del partiti, e di quella commozione profittare, cer- cando che se ne credesse direttore Il partito repubblicano, al quale avrebbe prestato le sue masse 11 partito socialista, nè gli sarebbero mancate le turba tratte dai bassi fondi so- ciali, I cui istinti si venivano assiduamente stuzzicando colla propaganda. E così varie occasioni si vennero studiando; la così detta questione morale, il caso Frezz ; la fuga ed il processo Ca- vallini, , ma nessuna commosse vastamente il pubblico. E ven- ne finahnente la tragica morte del Cavalletti, egli spettaco- losi funerali di Roma e dl Milano, neli'uno e nell'altro dei quali tentò la concentrazione di elementi e di partiti che pareva nulla avessero a fare tra sè stessi, e col morto, che alcuni di quelli avevano anzi fieramente combattuto e nè erano stati combattuti E dopo il funerale Gavallottl, venne a Milano la comme- morazione cinquantennaria delle cinque giornate, nella qua- le figurò, come in Roma per la commemorazione del IO settembre, come in Genova per gli anniversari di Mazzini, o per la partenza del All'in da Quarto, la sfilata delle so- cietà non aderenti alle cominemorazi ni ufficiali; vale a dire delle società repubblicane, socialiste e degli anarchici. Se non che in quest'anno 11 numero dl questi aderenti ai partiti sovversivi parve cresciuto di molto, poiché repub- blieani e socialisti desiderosi di mostrarsi in prevalenza gli uni rispetto agli altri, avevano appresa la tattica di assi- milarsi tutti l bassi fondi della vita sociale. In questa condizione dl cose si arrivò alla vigilia dei pre- senti moti, quando la occasione iattesa di una agitazione a larga base parve creare (incinta:attente clic i partiti sovver-

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