La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 17 - 6 maggio 1908

2 I capi del partiti repubblicano e soc'allsta cercarono na- turalmente di sfruttare questa generale emozione e dopo violente condoni, cercarono anche di impadronirsi del Mu- nicipio, cosa a cui si potette a stenti) rimediare facendovi pe- netrare il Sindaco, affinchè questi e non altri, senza di lui, parlasse al popolo, cosa che avrebbe potuto quasi ufficial- mente parere la presa di possesso di Palazzo Marino per insediarvi un Comitato rivoluzionario. Ma la maggioranza della popolazione si tenne paga di quello sfogo, anche per le dimissioni poscia avvenute del Ministero Crispi, e nei giorni successivi restarono a dimostrare In piazza, in assai minor numero, gli adepti dei due partiti, e quella solita bor. doglie di ragazzacci, che qui, come forse altrove, costitui- scono il fondo di ogni dimostrazione, e che ebbero cosi larga parte anche nei recenti tumulti. Se non che essendo la sera del giorno 3 disgraziatamente morto di ferita cagionatagli nella ressa un operato, repub- blicani e socialisti a cui non piaceva che la cosa morisse, organizzarono un gran funerale per la domenica 8 marzo, al quale promettevano intervenire 500 studenti di Pavia che avevano già disposto un treno speciale e molta gente di mal affare da Paria. lstessa, da Como ed altri luoghi circonvicini. Ma avendo il Prefetto in data 6 marzo vietato con mani- festo a stampa, ogni assembramento o corteo sulle pubbli- che vie e mantenuto il divieto ad una Commissione che si faceva promotrice del funerale allo Osnago, Il progetto fu abbandonato. Questo funerale doveva, secondo le not:zie confidenziali, essere l'Inizio di un vero movimento rivoluzionario, che si voleva mettere d'accordo con altri incidenti che si attende- vano da Roma, fuori e dentro la Camera; e si giungeva a dire che, mentre l'attenzione sarebbe stata concentrata nel- l'andamento del corteo, si sarebbero assalite la Prefettura, la Questura ed altri uffici pubblici, prendendo ostaggi, e rinnovando così i fatti che dettero origine alle 5 giornate del 1818. Dovevano da Roma venire i Deputati Zavattari e Taront ed altri a capitanare il moto. Ma nella notte prece- dente furono qui concentrate numerose truppe da Alessan- dria, Novara e Verona, ed il moto aborti; ed i due Deputati consigliarono la calma e di « sospendere ogni agitazione, « salvo ricominciarla fino a fare una rivoluzione se il nuovo a ministero non fosse composto in modo da affidare di un « completo mutamento sulla Rolltica africana. » Sono queste le parole che furono allora pronunziate. I so- cialisti, d'altro canto, fecero anche circolare un manifesto, nel quale dissero che l'ora non era propizia, e ai dettero anch'essi Parla di avere mantenuto l'ordine. E da allora in poi, tratto tratto nel giornali del due par- titi riappaiono queste due note: quella di attribuirei il me-

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