La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 17 - 6 maggio 1908

in casa e le lettere che gli sono state trattenute per mandarlo in galera sono senza importanza alcuna e non hanno nessuna rela- zione col maggio, 90. Una lettera del 9 dicembre 1891, all'on. De Andreis, è parsa incendiaria. Leggetela Carissimo De Andreis, Il comitato Repubblicano non può Farei vivo in questo momento? Cr-topi giustifica la prepotenza: l'Insegnamento delle Figline, gli aumenti dello spese militari, l'immoralità fatta governo, la corru- zione fatta bancaria ed affaristicaii il servidorame di Corte. Non si parò improvvisare domani sera una dimostrazione? Bisogna, lot- tare nel minuto che l'avversario presenta il fianco scoperto. Guai se si perde l'occasione! Chi sa quancti verrà ancora. iCrispi è la causa dello squilibrio morale d'oggi. E lo si vuol ministro! Ma c'è da dare la testa nei muri! Se non lo si combatto da principio ci metterà le nuove imposte e le subiremo I Bisogna preparare l'ambiente d'opposizione, e tu che sei un'autorità cerca di fare. Ti abbraccio di cuore. Tuo - Cdrie Homussi. Come tutti i direttori di quotidiani egli ha all'estero dei corri- spondenti. Il Dott. Mario Borsa, nipote dell'ex. ministro Scipione Ronehetti, corrispondente londinese a Londra, gli ha scritto in una lettera. « Leggo con strazio lo notizie d'Italia: da lontano ap- pare in tutta la tragica tristezza !"E il povero figlio del Mussi che è stato mio costoro l Che infami! Se scoppia la rivoluzione, mune dovrebbe, corro a casWsai». quasi tutti gli arrestati hanno avuto amici o sidicenti amici cattivi, perdersi; contenti di portaré alla questura frasi o montoni di pensieri per aggravare la loro condi- zione, specialmente in quei giorni, che parevano tutti pazzi. Il buon Romussi ne ha -avuti tre. Il notaio Chierichetti, che aveva allora 50 anni, ha deposto, per esempio, questa cattiveria: Trovai il Romussi sul ponte di S. Andrea e mi fermai domandandogli dell'accaduto, tanto più che prima si era sentite una scarica' di fucileria dalla parte di porta Venezia. Rispondendo ad una mia domanda disse « Chi sa che 12012 sianto al Principio della fine! »'Poi il Chierichetti' gli parlato di barricate, e di get- ti di tegole shi- soldati, cose che il notaio disapprovava, peidhè i nostri soldati non erano austriaci. .Al che egli mi rispose che non dovevamo prestarsi, fina fare tot prowunciamento. » Stralu• namento d'occhi del notaio, e aggiunta"-the il pronunciamento do- veva essere fatto dalla Camera elettiva. Interrogalo il notaio se fosse vero che Romuesi• avesse detta; « Vedremo se serviranno meglio le palle dei soldati o i sassi dei nostri operai», escluse che-simili parole fossero state pronueiate alla sua presenza. E al-

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