La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 17 - 6 maggio 1908
22 Se tiensi conto che nel periodo dian«i indicato, nella prima quindicina di maggio e più specialmente dal 1. all'8 avvennero i gravi fatti che si lamentano e che contemporaneamente si ma- nifestarono con grande intensità in altre provincie e segnatamente a Milano, devesi ritenere per positivo che i fatti accaduti in To- wiana fossero preparati da lunga mano e siano avvenuti in piena correlazione ovunque e specie a Milano. Le persone più spiccate che certo dovrebbero avere preparato tali moti eccitando l'odio di classe sono i deputati Pescetti, De- Andreie, Costa, Nofri, Turati, Pissolati, Morgari, Rondani ed uniti a costoro l'avv. fiori, l'avv. Giuseppe Modigliani, il noto Pirolini Giovanni, l'avv. Creati, rimasto a Milano ed altri di minor conto, i quali tutti' in piena relazione fra loro, tennero in epoohe diverse conferenze e vivo lo spirito di ribellione. I socialisti Nofri e Turati primegg,avan n •lta pr«vincia di Fi- renze; nella provincia di Lucca il Bissolati, il Morgari, il Rondani, il Modigliani e lavo. Cori; in quella di Arezzo il socialista Laz- zari, nel circondano di Rocca S. Casciano l' anarchico Sacchini, Amileare Cipriani ed Ulisse Barbieri. In quella di Livorno l'avv. R. G. Modigliani, aderente del Ci- priani, l'Andrea Costa che si trovò all'ultimo arrivo del Cipriani In Livorno, nel quale incontro si fecero evviva alla rivoluzione sociale. Nella provincia di Pisa e Rosignano Marittimo ove è influente il Cori e dove si trovo col Cipriani il 8 marzo 98. A Riglione (Pisa) ove è influente il noto Pirolini Gio. Batta. Il De-Andreis influente a Pisa ove fece maneggi tendenti alla ribellione, come ne dà prova l'unito scritto trovato fra le carte sequestrate nella sede della Societa Raaionalista Pisana, sciolta in forza del decreto prefettizio 13 maggio 1890. (Ecco il brano cui allude il tenente colonnello dei carabinieri Silva: «La battaglia continua contro il prevalente clerioalismo è un dovere per tutti. Ma persuadetevi di una cosa fondamentale. Fino a che il popolo non vedrà da; una parte se non ladri e cor- rotti e corruttori, derivanti da una istituzione più che corrotta, io monarchia, e dall'altra vede ancora un' ombra vaga lbenchè avvolta nel dogma) del sacrificio di Cristo, il popolo sarà dei preti. Fate che il popolo diventi governo, diventi sovrano, Repubblica, e allora egli vedrà il Cristo in mezzo ai suoi fratelli e non più in mezzo al eattolicismo. Saluti De-Andrete.) I giornali che in Toscanapredisposero maggiomente allo spirito di reazione contro l'attuale ordine di cose sono: Il Secolo di Milano, l'Avanti di Roma, la Martinetla di Colle
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