La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 15 - 23 aprile 1908

Stata punita. Un'altra volta state in casa p se uscite toglietevi il cappello e dichiarate che andate all'urna perché trionft il par- tito Intorno al monarca. Allora avrete diritto di essere uomini, se no, no! Rispetta, o cariAglia, se vuoi essere rispettata! Anche in Inghilterra la cosidetta coerenza politica degli uomini della degenerazione che sta per scomparire è roba da museo. Non c'è più rossore. Ral>agas è il solo personaggio immutabile. John Morley, l'uomo che dava le dimissioni da ministro tutte le volte che i suoi principii politici e morali erano urtati dalla deprava- zione degli altri è in frantumi anche lui. Cresciuto in mezzo ai gladstoniani che hanno deriso la Camera dei lorde, che l'hanno minacciata di distruzione in tutte le elezioni generali, che l'hanno fatta fischiare dalle enormi folle che capitanavano, John Marley, l'uomo che ha buttato il ridicolo sulla seconda Camera per qua- rant'anni, insegna adesso al Regno Unito che tutta la sua esistenza parlamentare è stata una commedia. Egli ha,fatto come Disraeli. Ha finto di odiare i legislatori ereditarii fino a quando la regina lo hafatto conte del Beaconsfield. John Marley, l'ex direttore della Pali Mali Ganci te, lo scrittore che ha riabilitato Walpòle dimo- strando ch'egli aveva prezzolato tutti rimanendo incorrotto, ha di- strutto tutti i suoi articoli ai suoi discorsi contro i pari ché egli denunciava a ogni stagione come i peggiori nemici della nazione ed è andato nel loro' covo come visconte. È una vera promozione di classe. È passato dalla borghesia alla aristocrazia. È ora un parvenu. L' ex radicale è ora un compagno dei dnchi, dei mar- chesi, dei conti, dei visconti, dei cavalieri della giarrettiera, dei baroni e di tutti gli altri che hanno nelle vene il sangue diffe- rente del. mio., e•• Sono coni riluttante adir male degli uomini eminenti del mio paese che più di una volta mi auguro di avere le traveggole, di sbagliare o di prendere dei granchi. Ma ahimè! il documento è il mio, nemico. Mi sopprime ogni dubbio. Più entro nella vita pub- blica con l'idea di respirare l'aria degli ambienti onesti e più passo- attraverso le disillusioni. Gli uomini che io supponevo bloc- chi di virtù o di onore nazionale vanno in frantumi non appena frugo nella loro vita. Giudicate. Ieri l'altro avevo in mano la relazione della Commis- sione d'inchiesta per il palazzo di Giustizia. C'è.stato Nasi che ci ha smagati. Ma il contratto per la costruzione della mole gigan- tesca che deve ospitare il mondo delle toghe romane sale all'a-

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