La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 14 - 16 aprile 1908
31 alla vittoria con le aquile che avevano terrorizzato il mondo e lo ringraziai ' con un grazioso inchino. Egli era riuscito a farmi dimenticare la rapina. Con la mano sul volume che aveva già avuto una legione di lettori io riprendevo il filo delle mie letture napoleoniche state 'strumento della mia ricaduta e rivedevo l'uomo immor- tale nella redingote grigia, sul famoso cavallo bianco, seguìto da tutte le aquile che riassumevano l'impero in mezzo agli urti dei corpi che si contendevano il ter- reno, circondato da migliaia e migliaia di bocche di fuoco . che mietevano e davano un temperamento alla Francia. •Con lui la vita europea aveva evoluzionato a colpi di cannone e la civiltà napoleonica era ancora nel sangue delle nazioni. L'antipatia di Torriani per il genio mili- - tare non mi impediva di riconoscere che Napoleone ci ha fatto precorrere i secoli, gettando in tutti noi lo spasimo per la conquista, per la grandezza, per la ri- surrezione, per l'elevazione, per il trionfo intellettuale, per l'agiatezza, per il lusso e per la gloria. Il mio entusiasmo per l'uomo che ha riempito del suo nome i secoli, gli fecero riassumere la sua maschera di civettone e dire che io avrei finito per applaudire tutte le tirannie, tutte le prepotenze, tutte le stragi, tutti i macelli umani, tutte le dittature, tutti i colpi di stato, tutti i rovesci di repubbliche, tutti i massacri e le deportazioni degli uomini migliori dei regni. — Napoleone I, mi disse scandendo le parole, non ha lasciato dietro la sua immensa vanità che miseria, dolori, e morti. Il tuo male è al cuore, aggiunse volgendosi a me con la mano tesa e la pelle della faccia che aveva delle crispazioni. L'insensibilità a vent'anni è terribile. Preferisco saperti tignoso, un male che lascia tracce visibili, ma che si sradica. L'insensibilità, invecchiando, aumenta. Il tuo pensiero è immorale. E se ne andò allo scrittoio come se avesse perduto una altra illusione, borbottando tra sè e facendomi sentire che mi mancava la nota politica, la nota umana, quella che unisce gli uni gli altri in una solidarietà che è il patrimonio dei popoli evoluti.
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