La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 14 - 16 aprile 1908

25 di morire. Quando si diede al re notizia della sua fine, rispose con glaciale accento: « era morta e, nè accordò ai di lei figli permesso di vestire il lutto. • Niente di tutto questo entra nel quadro di Sardou. Il processo dei veleni è per lui l'avventurosa storia di un fantastico abate Griffard, dal momento della sua evasione dalle galere reali alla sua nomina a bibliotecario del re. Scappato dalle galere dove era stato condannato per delitto di indiscrezione — si permet— teva di raccontare ad una sorella tutti i pettegolezzi di corte — porta con sè — prezioso bagaglio --la confessione di un ga- leotto che gli ha rivelato l'esistenza a Parigi della Voisin, spe- cialista in venefici. Appena arrivato alla capitale l'abate comu- nica questa grave notizia al luogotenente generale La.Reynie e ne ha l'incarico di approfondire l'accusa. E' più presto fatto che detto. Grazie al come l'ha foggiata il signor Sardou, la Voisin è tal donna che non chiede di meglio che di raccontare i fatti suoi. Appena Griffard le fa il solletico sotto il ventre, canta come una cicala spifferandogli i più gelosi segreti del suo com- mercio. Niente po' po' di meno cioè che ha pratiche per avvelenare il re, che sta cercando il modo di spedire all'altro mondo la signorina Fontanges, che ha un piede a palazzo e l'altro in curia.... Se appena si ha l'aria di non saperli, snocciola anche i nomi dei complici e dei compromessi. Con avversari di questa; roma, l'abate Griffard vende il suo spirito in pura perdita tanto per tenere allegro il .pubblico che ama le arguzie, non certo perchè gli sia necessario a raggiungere il suo scopo. La Voisin dopo avergli discorso insieme tre minuti — mettiamo quattro — il tempo di vuotare il suo sacco, non lo prega anche di prender parte alla messa nera che si deve tenere appunto in quel mo- mento? Gli nasconde ad intenzione di chi la si:deve celebrare, ma per un giuoco da ragazzi, per lasciargli il gusto di indovi- -nare! Lo fornisce di tante indiscrezioni sulla dama in questione, che bisognerebbe essere tondi come un gomitolo per non capire che si tratta della Montespan! Quando nell'atto seguente la Fontanges si trova male per aver bevuto del latte affatturato, tutta l'abilitè del Sardou consiste nell'immaginare due o tre indizi grossolani e che non resiste- rebbero all'esame di un vieecancelliere di pretura, perchè del presunto delitto sia accusata una signorina d'Orrnoize. Ma si capisce subito che è una burla innocente per dar modo alla perspicacia dikGriffard, di farsi valere. Altrimenti che ci starebbe a fare nel Processo dei veleni questo caro abate? Griffard, dunque, dopo essersi fatto prestare da Rabelais il modo di essere arrestato per viaggiare al sicuro, prova come due e due fa quattro al signor La Reynie ed ai ministri Lonvois e Colbert, che se c'è una colpevole nell'attentato contro la Fontanges si deve cercare nella Montespan, e non gin in quella poveretta di una signorina di Ormoize.

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