La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 14 - 16 aprile 1908

16 , , \ i I facoltosi che hanno accumulato ricchezze chi sa come, che vivono in mezzo a noi come dicervellati, che ignorano la via ercorsa del progresso umano e le istituzioni filantropiche mo- erne, durante il loro tempo hanno forse contribuito a render 3dv ttolengo fanatico per la « divina provvidenza » a furia di biglietti da cento, da mille, da centomila, con le somme cospicue, coi i lasciti ingenti, con i tesori che non hanno potuto portare con loro all'inferno. Der luoghi antiumani, antigienici, per luoghi che mancano di ' luce di spazio, di aria, di acqua potabile, di biancheria candida e st% rilizzata, di letti soffici che vanno e vengono dalle camere dell' mosfera ardente, di disinfezioni murali, di pavimentazioni stuccate, di scuole ampie e aereate, di refettorii che allarghino i polmoni, di giardini immensi dai viali ombrosi, di sale che facciano dimenticare agli ammalati gli ambienti della miseria . la borghesia che sginocehia per le chiese terrorizzata dai castighi divini ha sprecato stupidamente le sue sostanze e ha dato a noi la noia di demolire e distruggere il lavoro di un guasta- mestieri, di un ciabattino della beneficenza, di un prete pazzo che ha elevato la preghiera a fattrice di benessere, l'affollamento a ideale divino, la sporcizia a bandiera cristiana. Con la scusa che « Dio mi vede », « Cristo mi protegge », « la madonna é con noi », « la carità di Cristo ci stringe », « gli angeli sono in alto con le braccia protese verso i poverelli », sei o settemila persone vivono in un'atmosfera impregnata di miasmi, chiusi negli ambienti delle madonne, degli altarini, delle croci appese ai letti come preservativi circondati da monache o vieenzine, ubbriaehe di Gesù Cristo. Manca la farina per il pane? Non abbiate paura, diceva Cot- tolengo alle Mocole (monache sempre ubbriache di Gesù Cristo). Ci penserà. la « divina provvidenza». Non c'è più vino? Tran- quillatevi, Mocote mie. Distribuite pure quello che resta che domani ci penserà la divina provvidenza. Non c'è più nulla per fare la minestra? Vedrete che non passerà l'ora di mangiarla senza che la divina provvidenza batta alla nostra porta. Non ci sono più lenzuola per il letto? Andate alla cassetta delle ele- mosine che la divina provvidenza ci avrà pensato. Come tutti gli allucinati egli udiva la voce di Dio che gli comunicava il ,programma della carità religiosa a spizzico, volta per volta, e lui trasmetteva la stessa follia alle Mocote, le sue vittime, le vittime del fanatismo, le quali, a furia di ubbriacature non vedono e non si muovono più che per Cristo. « Adesso, dicono, andiamo a servire Gesù: Gesù mi chiama, Gesù mi vuole, vado a vedere Gesù, convinte di udire anche loro la voce del morto in croce. Alla campana, prima di andare a letto, passano dal «santissimo sacramento » a dargli la buona notte come se fosse vivo nel tabernacolo. E di tanto in tanto lo si ode rispon- dere a una di quelle suore: — E anche a te buona notte, figlia mia!

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=