La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 13 - 9 aprile 1908

25 Nel primo atto la protagonista s'occupa dell'albero di natale come una patronessa dell'Assistenza pubblica ed arcenna al suo passato tempestoso, a far di labbra, quietamente, pedestremente, così esime una signora confesserebbe nella settimana di pasqua le 91103 debolezze di carnevale, abbia o non abbia l'intenzione di ricascarci ancora. Ma nel secondo atto l'azione drammatica dà tutto quello che può. Dopo qualche chiacchera senza conclusione con una cognata, l'eroina di Tutto per nulla, che è quanto dire Eleonora Dee, deve prima irtquietarsi con- una nipote studentessa di liceo che ha perduto la voglia di studiare, e poi mostrarsi sorpresa ed angosciata nell'apprendere che la giovane liceista si permette qualche pericolosa domestichezza col suo figliuolo, buttandogli di notte la chiave della finestra per parlargli sulla porta della -scala. Che questa rivelazione abbia a spiacere ad una signora- per bene posso anche ammettere, ma non saprei come potrebbé ispirare un suggestivo movimento drammatico ad una attrice un flirl banalueeio fra cugini! • Una ramanzina al giovanotto, maggior vigilanza sulla ra- gazza.... in questa avventura da collegiali viziosetti dove si può pescare del materiale da tragedia? Anche più tardi quando Elena Gualdi, assai ricca del resto, sa che il figliuolo ha perduto ottantamila lire al giuoco e che ha dovuto ricorrere agli strozzini, non capisce la povera donna che la sua inquie- tudine bottegaia non è di quelle che ci possono commuovere, e che tutta l'arte di Eleonora Duse non potrebbe persuaderci alla disperazione?... Un ragazzo discolo!... non ò una fortuna, ma non é nemmeno una rarità; malti patiscono questa disgrazia senza pretendere che il vicino di casa se- ne debba angustiare con Loro; la signora Elena Gualdi che ha del ben Dio per la parte positiva ed un fedele amante per la parte sentimentale, potrà certo esigere ancor meno di un'altra la nostra commiserazione! Eppure questa situazione già di una così egoistica e scarsa passionalità è ancora ischeletrita da episodi secondari, che sono tante docce fredde per l'emozione drammatica. Quando la povera Dose, grazie a tutto il suo buon volere, era forse per convincerci che nel grido di Elena. e Ah, il misera- bile! Egli si rovinal... E che farà quando avrà compromesso tutta La sostanza di suo padre, che non è molta come si crede.... si conteneva il più straziante grido dell'amore materno, ed il più possente tema dell'universale dolore — il wellsclunerz di Goethe — l'autore non la costringe forse ad applicarci la vesoica di ghiaccio, imponendole di convincere il brillante della compagnia ad assistere al colloquio col figlio per temperarne l'asprezza, e subito dopo facendola sperdere in un mar di chiac- chiere prima di affrontare il toro per le corna, vale a dire il figliuolo sulla questione principale, quella della grossa perdita al giuoco?!

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