La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 13 - 9 aprile 1908

24 siva, bella calda sonorità dell'accento le più profonde significa- zioni intime, e non potendo in altra guisa vivificare quelle false ed artificiose concezioni d'annunziane, diede almeno un'a- nima estetica alle figure senz'anima, plasmate dal poeta. Ella trionfò come volle. Tutto in lei fu coordinato al suo fine con così intenso, e sottile penetrazione che le più strane crea- zioni sue parvero semplici e spontanee come la stessa nature. E tuttavia, dal taglio delle vesti, al colore delle stoffe, dalla fis- sità dello sguardo, alla febbrile animazione del gesto, dal lento incedere, al concitato parlare, dal tremulo riso al lacerante sin- ghiozzo, ogni voce, ogni passo, ogni mossa, rispondeva ad un'o- pera ostinata di raccoglimento e di selezione che permetteva all'attrice di sintetizzare, nel minimo cenno, nel più semplice tratto tutta la purezza del suo sentimento, come nella goccia d'essenza si raccoglt e si concentra l'olezzo d'un giardino pieno di rose! Ma quest'arte severa ed aristocratica che nulla abbandona all'istinto e tutto domanda allo studio assiduo e vigilante, non può concedersi nè a tutte le produzioni, nè a tutti gli spettatori. Dosi fu grave errore della Duse, nella sua recente breve appa- rizione a Milano, presentarsi nel meschino dramma del Butti : Tutto per nulla: come doveva riputarsi assurdo che in un am- biente vasto e infelice come quello del Lirico la massa degli spettatori potesse essere compresa e conquistata da quella reci- tazione fatta di supreme finezze, di inimitabili eleganze, di ar- tifici superbi che costituiscono il fascino di Eleonora Duse. rullo per nulla! Ma può un artista di una così raffinata sensibilità come la Duse appassionarsi o semplicemente vivere il piccolo dramma borghese del Butti, e sentire le angoscie ipocrite e taccagne della signora Elena Gualdi? Conoscete la produzione? La signora Gualdi ha il marito al manicomio ed un figliuolo in casa. Tiene anche un amante, filesofo greve e molesto, che di- stolse la donna da una esistenza troppo frivola, ma che nem- meno a suon di schiaffi, sa trattenere il figlio di lei dal correre la cavallina. E' appunto per avergli lasciato andare un manro- vescio, come conclusione di un acerbo dibattito, che il filosofo è -sfidato a duello dal ragazzaccio, ed è allora che per placare il figlio immeritevole e perché non abbia a dubitare della sua rispettabilità, la signora Gualdi si sacrifica a troncare ogni rap- porto coll'amante, per quanto il cuore glie ne dolga, più ch'io non sappia dire. Ma posso ben dire però che nessuna attrice, e meno di tutte Eleonora Duse, potrà, mai rendere interessante questa figura di donna, madre mediocre e mediocrissima innamorata, che si muove in Tutto per nulla. Ve la immaginate la sovrana d:stin- zione della grande attrice immiserita nelle scene piatte e comuni dell'ultimo dramma di Butti? lo non voglio ricordare che il secondo atto, quello in odi l'a- zione si afferma e si snoda.

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