La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 13 - 9 aprile 1908
OSCAR WILDE 13 Conferenziere magnifico. E' stato descritto come un oratore nato. La sua voce aveva tutti i toni, e i suoi gesti erano quelli 1 di un attore che li fa entrare nella voce. In lui c'era nulla di ammanierato. Il segno dell'estete inglese era un'orchidea all'occhiello dello stiffelins. La sua mentalità paradossale lo ha tatto considerare un inver- tito. In nome dell'individualismo e del superomismo ha negato al pubblico e al popolo ogni diritto alla critica e ogni concezione d'arte. Intorno a lui non ha veduto che roba piatta, volgare, pedestre, che gente maleducata, vana, stupida. Nella « decadenza della menzogna » egli rovescia molti idoli. Zola per lui è clan, noioso. Era antifattista. Esecrava il fatto, la cronaca. la notizia. Egli voleva creare, inimaginare, dar vita all'inverosimile. Così ci ha dato il pederastismo nel Dorian Gray, e la scena di- gustosa di Salomé che bacia con effusione le labbra della testa sanguinolenta mozzata dal carnefice. Il $ito anarchismo nell'e anima dell'uomo » è un paradosso continuo, cesellato nella forma impeccabile. In quelle stesse pagine è il suo disprezzo per il giornalismo. Nei secoli scorsi, diceva, il. popolo inchiodava le orecchie dei gaz- zettiori alla berlina. Era odioso. I giornalisti d'oggi hanno in- chiodato le orecchie alle toppe delle serrature. E' peggio. Il suo disastro morale è inco- minciato con lord Queensberry. Costui attribuiva le deviazioni sessuali di suo figlio alla pessima influenza che esercitava su lui Oscar Wilde. Non essendo riuscito con la persuasione a staccare l'uno dal- l'altro per smentire il sottovoce che li pedinava ha scritto al superuomo dell'estetismo pregandolo e scongiurandolo di lasciare in pace suo figlio che era ammogliato e al quale aveva tolto i mezzi di vivere secondo la 'sua condizione aristocratica per coer- cizzarlo a rompere una amicizia ch'egli credeva riprovevole. Non c'è stato verso. L'uno e l'altro erano indifferenti al sottovoce. Più si faceva sentire e più vivevano intimamente. Oscar Wilde ha spinto la audacia fino a presentarsi al club di lord Queen- sberry. Fu allora che il padre scrisse sul libro dei soci pa- role che costringono alla querela o alla perdita della riputa- zione. Mentalmente epilettico e con una pronunciatissima dege- nerazione morale Oscar Wilde ha bruciato la sua ultima carta. Il processo di diffamazione ha avuto per risultato rassoluZi011e
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