La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

Beltramelli fa ascendere a un milione e 740 mila lire. Solo che « Bertrand Beltramelli avv. Leone, » come lo chiama il Consiglio d'amministrazione di quella grande impresa, che, fra, non molto, impedirà l'esodo dei capitali per l'acquisto del car- bone all'estero, sofistica sulla somma, come sofistica quando vorrebbe che il sindacato delle concessioni avesse nuita di comune con il Consiglio d'amministrazione della Società Idroelettrica Italiana, per non diventare simultaneamente venditore e com- pratore di sè stesso. Piccinerie, inezie! Non è uomo d'affari. Nen capisce nulla. 'Non si va al milione con i dubbi e con le preoccu- pazioni. A udire la sua lettera « ai signori azionisti della Società Idroelettrica Italiana », è tutto irregolare. Santo Iddio, les affaires ~t les affaires. Non si va avanti con i suoi ostacoli. Egli è un diffusore di panico. Manca di esperienza, di pratica. Lui e i suoi compagni azionisti non capiscono un accidente della vita industriale, che si svolge con il denaro degli anonimi. Meticoloso come tutti gli avvocati, egli si ostina a credere che gli azionisti abbiano diritto di tener dietro agli av venimenti delle imprese in cui investono i capitali come tanti padroni. E quello che è peggio è ch'egli e i suoi associati nella denuncia possano esigere il- rispetto alle deliberazioni delle assemblee. E' cosa da matti! Rimanere fedeli a quello che si é deliberato ieri, se oggi la pratica mi convince del contrario ? Via, col denaro non si scherza. Bisogna essere un po' più elastici a qtiesto mondo. Per lui, vincolare la Società con contratti sconosciuti agli azio- nisti è cosa quasi criminosa. Baie! L'azionista non è un cer- vello; é una borsa. Il cervello è l'amministrazione. Ora, se gli azionisti hanno votato in assemblea il progetto idraulico di im- pianto del Masino, del Codera, del Ratti, del Bitto e del Tartano, come recitava la relazione entusiastica dell'on. De Andreis, e in seguito gli amministratori si accorgono che la società non po- trebbe utilizzare queste forze senza andare al disastro e per non mandare al diavolo l'impresa cercano di impadronirsi del tor- rente Mallero, non si può biasimarli! Diamine, se l' Idroelettrica Un escogitata dal sindacato delle sedicenti concessioni, come mezzo per arrivare al milione e 700 mila lire, delle quali la banca Sella, che sfrutta il nome glorioso dell'antico ministro, per coprire le sue speculazioni industriali, ha già ritirato L 600,000 (l'accordo col consiglio d'amministrazione della Società nel quale ha i suoi rappresentanti diretti, era troppo giusto che si salvasse il naufragio dei torrenti decantati dall'on. De Andreis, ripiegando sul Mallero! Il Mallero è o non è un torrente alimentato da ghiacciai'? Non andremo in assemblea a biasimarli. E' cosa arbitraria! La legalità., in affari, conduce al disastro, al fallimento, alla rovina. I beltramellisti seguitano a picchiare il chiodo sulla scorrettezza della somma per le concessioni. Che male c'è? E' o non è il dietroscena di tutte le Società anonime? E agli azionisti che cosa deve importare, se i denari vanno nelle mie tasche di

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