La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

LETIZIA (2a moglie) 13 Una mattina gli è venuta la voglia di far la prima colazione alle 8. Il maggiordomo gli ha risposto: — Maestà., le cucine sono spente a quest'ora! Gli è toccato andare al caffè come un uomo dal sangue plebeo! Si dice che nei due anni di regno la regina che aveva venti- cinque mila lire il mese per la sua cassetta privata abbia dato del suo, alle istituzioni religiose e benefiche, più di dieci milioni. Neanche la sua munificenza ha sgelato il cuore spagnuolo. Il primo atto di Amedeo quando gli hanno portato il primo tri- mestre della lista civile di sei milioni di pesetas fu di rifiutarlo perphè pagassero prima i maestri che aspettavano lo stipendio da più mesi. Per entrare nel cuore delle popolazioni ha amnistiato i pri- gionieri politici, ha viaggiato per le principali città del regno, ha man- teffiito l'abitudine del re borghese che va in giro a piedi e frequenta i negozi come un privato qualunque, ma è rimasto impopolare e il re dei maccheroni. Così impopolare, da farsi odiare perfin dal partito che lo aveva messo sul trono e da farsi aggredire lui e la moglie dalle fucilate dei con- (durati che volevano ucciderlo una seconda volta. Il complotto era organizzato tale e quale come quello contro il mare- sciallo Prim. Far indugiare la carrozza passando con un veicolo sul muso dei cavalli del tiro reale e dar tempo ai tiratori di far fuoco sulla coppia reale. Il cocchiere del re che aveva udito il primo sibilo delle scariche, ha frustato i polledri in modo da respingere il cavallo dell'altro veicolo, e così Amedeo e la Dal Pozzo della Cisterna hanno potuto ritornare al Palazzo. La regina era svenuta: Dopo che aveva firmata l'emancipazione degli schiavi per i neri in Cuba e in tutte le colonie. spagnuole, il 29 gennaio del '73 la regina Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna ha messo al mondo il principe Luigi, duca degli Abruzzi, chiamato per pochi giorni infante di Spagna e principe delle Asturie. L'agitazione degli schiavisti ha finito per stomacarlo, le dimis- sioni in massa degli ufficiali per spaventarlo e i discorsi nelle due Camere per fargli capire che. la sua dinastia doveva cessare di esistere. E l'undici febbraio 1873 egli abdicava nel palazzo di Madrid e il giorno dopo — un giorno maledettamente piovoso — Ame- deo I, eletto dal popolo, col mezzo dei suoi rappresentanti alle Cortes, abbandonava il trono di Ferdinando, accompagnato dalla moglie per ritornare in Italia semplice duca, e per vedere

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