La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 11 - 26 marzo 1908

5 ch'egli ha odiato con l'odio santo che è l'indignazione dei forti e dei possenti che gli sbarra la via al Panteon. Ditemi ingrato, chiamatemi un demolitore delle fame rico- nosciute e ufficializzate, ma io dopo la mia parola sinceramente commossa per colui che si è accorto della questione sociale, ritorno tutto intero a quelli che hanno avuto lede nella vita, che l'hanno sbrattata e amata e che nella vita hanno cercata la forza e il materiale per la costruzione della Città di domani. Tu, Zola, sei la gioventù anche sottoterra. Tu, De Amicis, sare- sti cadavere anche in vita. Ecco la differenza. L'uno è stato il faro della verità, l'altro ha fatto dell'arte per l'arte, della mo- rale per la morale e non si é scaldato alla fiamma delle nostre passioni per una umanità. bella, sana, forte e gaia, lieta di vivere nel naturalismo pieno di luce, nel naturalismo chiaro come il cristallo, dove la. persona invece di inzaccherarsi e di affondare nelle vergogne e nelle miserie del nostro tempo si sviluppa e diventa possente senza provare i nostri dolori. Le mie cento lire per la statua di Zola — come le ho offerte per la statua di Balzar — il pioniere dell'autore dei Rougon- Macquart. De Amicis è stato debole anche nella vita intima. Egli ha compiuto l'atto più grandioso della nostra esistenza con la spen- sieratezza del collegiale. Romantico non ha avuto pensieri né per il suo benessere, nè per i suoi Romantico, nè per il suo avvenire. Si é lasciato incatenare alla donna a vita da una lagrima, da una sensazione morbida, dalla stretta di mano di una scono- sciuta che moriva e che non è morta. Era a tavola con la buona mamma che viveva degli occhi del figliuolo ed è andato da lui un amico a interrompergli il pranzo per dirgli che una isterica della scuola, una maestrina desiderava di non Morire prima di conoscere l'autore di Cuore. Ecco il suo romanzo. Egli non ha saputo più trattenersi. Ha preso il cappello e la canna,' è corso da lei, si é seduto al letto della moribonda, ha ascoltato le sensazioni provate dalla lettrice leggendolo e per ricono- scenza l'ha sposata. 11 rigurgito di riconoscenza, che De Amicis ha scambiato per . dell'amore gli è costato un sacco di dolori inenarrabili. Erano due temperamenti contrarli. Lui, celebrato da tutti per la sua bontà indicibile, è stato ringraziato da colei ch'egli aveva elevato a compagna della famiglia con le molestie, con i dileggi, con le freddezze, con le crudeltà conosciute solo dalle perfidia femmi- nili. L'uomo cercato, desiderato, avviato alla ricchezza in casa sua era l'ultimo dei disgraziati in lotta con le miserie-del me- nage. Non poteva ricevere chi voleva, era tribolato e deriso per la sua dichiarazione di socialista e angariato in tutti i -modi. Un altro con la sua salute, con le sue aderenze, con le sue amicizie, con i suoi denari, con la sua fama avrebbe stroncato gli anelli

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