La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 11 - 26 marzo 1908

21 che fa da « ninna nanna » per intorpidirsi in un voluttuoso dormiveglia, pensano alle loro avventure od alle loro disav- venture; all'amico che aspetta, alla lettera non ricevuta, ai quattrini che mancano, od alla collega che inette superbia perché un giornale ha fatto il suo nome. E ad altre cose, pensano; alle cipolline mangiate a colazione e che rinvengono, che il gran cappello della bellissima non di gusto, e che se si vincesse il terno si potrebbe rifarsi il guardaroba. L'altro, intanto, continua a leggere. Si afferra un brano di - scena; si giudica l'effetto di un finale, si cerca sulla faccia degli altri un'opinione per farsene una uguale o contraria, si discute se nel terzo atto convenga meglio lo smoking od il lottl-de- Mine, lo strascico od il vestito tailleur, e poi tutti se ne vanno, malcontento ognuno della sua parte che é senza risorse, che è breve, che è di fianco, che.., che... che... • S'io fossi un attore e mi si fosse assegnata una parte, vorrei andare alle prove noci sicuro di me, da cantarne tutte le bat- tute speditamente, senza esitanze, senza incertezze! Preavvi- sato od alla sprovveduta, vorrei saper cogliere a volo gli at- tacchi, le repliche, le apostrofi, le interruzioni, fedelissimo al testo, senza cenni di suggeritore, senza sollecitarne lo spunto, senza attenderne l'imbeccata. Ed avrei già meditate ed esperi- mentate le inflessioni di voce, le irruenza, le sospensioni, le pause e le sfumature come le segnò l'autore, come le consiglia la situazione, tenendo ben fisse le caratteristiche che distinguono il mio personaggio. Perché la maggior parte dei comici ha un unico timbro di voce per tutte le creazioni. Con serena indifferenza, facciano il gentiluomo od il farabutto, il rudero od il zerbinotto, la principessa o la cenciai noia, la cocotte arrochita dalle notti bianche o la monachella usa ai bisbiglii della vita claustrale, é sempre su quel tono che parlano! Senza vederli, a dispetto delle piii riuscite truccature, li indovinate al suono della voce, all'ac- cento immutabile, alla cantilena abituale; e tuttavia basta quella nota insistente e persistente per fugare ogni illusione e per far rintracciare sotto i piii diversi costumi o nelle più opposte espressioni di sentimento Fattore « tipo costante e che come certi vini cooperativi non muta per mutar d'etichetta. cosi Andrea Maggi sarà sempre Cirano di Bergerac anche nel Padrone. delle Ferriere, e dovesse ripiegare la parte della « Crevette » nella Dame de chez Manico direbbe il « Tira via non c'è papà a come la dichiarazione d'amore a Rossana :la Catrami canterà il Cantico dei Cantici e la Fedora della lezione di storia nell'Aigton e per Ruggeri Poliche sarà fratello carnale di Gringoire ed il d annunziano Corrado

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