La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 11 - 26 marzo 1908

20 falciare al più presto anche me. Che importa più della vita, a me, che pure ho famiglia, se quell'uomo è morto? Egli era il mio faro, e quel faro s'è spento. Io non ho singhiozzato mai se non quel giorno che mori mia madre, se non quel giorno che mori Garibaldi: l'ultimo singhiozzo che mi schianta il cuore e mi onnubila quella poca, reliquia di facoltà visiva lasciatami dalla gran mediocrità del mio rude lavoro di mezzo secolo, l'ultimo singhiozzo mio é per te, o Edmondo! Tu eri la Dolcezza, e io son la Violenza; tu non vedevi che la Virtù, io non vedo che il Vizio; tu premiavi, io punisco; tu benedicevi, io maledico. E però, tu, cosi grande, hai amato me così piccolo. Tu sapevi che la mèta era una sola. Ma tu, aquila, la raggiungesti; io, povera formica, altro non chiedo oramai che di essere, nell'umile cammino mio, anche dal più vile dei passanti, schiacciato. A presto rivederci, o Edmondo! PAPILIUNCULUS. Itonia. Il Marzo 191S. .• i ..,..iir211111111111I1111111111:11111i1115111EgillfilY1115gid1211111111sill11,11 Il Gran maestro della massoneria Nathan, Sindaco di Roma, ha fatto inale a comunicare segretamente a Nasi due paginette Iella relazione Saporito, copiate con la propria mano. Sono queste transizioni, questi favoreggiamenti che lasciano credere agli oniertisti che Nasi sia un galantuomo. LA "NUOVA COMMEDIA UMANA „ A TEATRO I nostri attori. S'io fossi un attore e mi si fosse assegnata una parte — im- portante o secondaria, poco importa — vorrei prima di ogni - altra cosa — oh strana idea! — leggere e rileggere la com- media o il dramma che dovrei interpretare, per ricostruirlo poi dentro di me, nel suo sviluppo logico e passionale. E tenterei sorprendere il processo intimo seguito dall'autore nella creazione dei tipi e nella concezione delle scene, fermando in mente ben chiari i rapporti e i richiami che si riferiscono al personaggio che mi è stato affidato. Ordinariamente i comici, raccolti in circolo sul palcoscenico, assistono ad una lettura frettolosa della commedia che si mette in prova, colla mente occupata a tutt'altro o perfettamente disoccupata. Quando non approfittano della semi oscurità della sala che concilia il sonno, a del ritmo monotono del loggitore

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