La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 11 - 26 marzo 1908

.' 15 Cosi la sua esistenza è piena di infedeltà, dl fughe, di riappari- zioni. e Il padre eterno, ha scritto essa stessa nel suo diario, non sapeva cosa si facesse il giorno che mi ha mossa al mondo ». Col marito diplomatico a Pietroburgo ella è andata in mis- sione politica a Parigi, per incarico di Cavour. La sua entrata alle Tuileries ha fatto scalpore. La stessa imperatrice ha sentito n lei una rivale. Mia madre, ha confidato la Castiglione a i n'amica, è stata una sciocca. Se le fosse venuta l'ispirazione di mandarmi a Parigi alcuni anni prima sarebbe sul trono uh'italiana e non una spagnuola. Eravamo vicini al '59. Le I francesi che vengono in Italia ambizioni di Napoleone erano ancora incerto. La liaison tra lei e lui era un fatto compiuto. Badinguet era capace di piantare l'imperatrice nel palco per andare dall'amante. E' dai continui colloqui notturni ch'ella avrebbe indotto Cesare a diventare il liberatore d'Italia, dalle Alpi all'Adriatico. Nella corrispondenza tra la Francia e l'Italia, dice il suo biografo, elle joua un rito actif et s'agita beaucoup. Gli è per questo che in una lettera la favorita di Compiégne ha potuto scrivere: J'al fati — ho fatto l'Italia. E la let- tera è stata inviata al generale Estancelin che l'ha adorata per quarant'anni. Io sono antimonumentista, ma se dobbiamo mostrare qualche gratitudine è a lei e non a Napoleone elio dobbiamo- la statua: è alla Talleyrand in gonnella che noi dob- biamo un po di patria unita. E siccome i miei lettori ignoravano probabilmente che noi

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