La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 10 - 19 marzo 1908
•, 2 *** Nicola II e più giornalicida di suo zio. Non tollera neanche i libri. Manda al macero tutto ciò che urta il suo gusto cretino. .11a fatto bruciare la biografia di Ibsen di Jiiger, La Curèc. e La Verité di Zola, i libri dello Spencer e di cento altri autori. Sotto il suo regno la caricatura non ha po- tuto nascere. C' è una ordinanza poliziesca che proibisce alla matita di alterare i lineamenti del viso imperiale. Il lapis dell'artista non si è però acconciato all'ingiunzio- ne. Quello che non ha potuto fare in Russia lo ha fatto altrove. Esso è divenuto così uno dei poderosi strumenti di demolizione. Lo Czar del knout e degli ukasi è in una raccolta francese nella quale subi- sce tutte le trasformazioni. Ora è nella pelle di un asino, ora C011 i piedi nel sangue del popolo, ora è tutto coperto di icone, ora è un'insegna del dispoti- sino, ora è un pagliaccio, ora è un • clown, ora è' un porco, ora è con la sua aquila nera a due teste che pare un demonio rosso del sangue uscito dalle vene delle sue vittime. In ciascuna caricatura è la rivolta, è l'arditezza, è il disgusto dell'uomo che con la matita o con la penna libera l'ha votato all'ese- orazione pubblica. Più di una volta il trono che gli ha fiato l'an,Lista è una montagna di teschi e di ossa. In ogni scena egli è il protago- nista. E' un protagonista funebre. Accompagnato o dalla morte
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