La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 10 - 19 marzo 1908
12 dell'ambasciata francese dato in suo onore. L'indifferenza impe- riale per tutta' quella catasta di morti,riassume l'uomo che ha lasciato compiere il massacro nei dintorni del palazzo d'Inverno nella domenica sanguinosa del 22 gennaio. In un Paese senza stampa o con una stampa imbavagliata o sempre paurosa di essere sospesa, la catastrofe non ha avuto che l'eco di un fattaccio di cronaca. Ma l'incoronazione che ha lasciato l'ambiente politico come era e i «criminali politici » senza amnistia è passata per l'impero come una nota funebre. Addio sogni degli intellettuali! Al terrorismo imperiale e san- guinario bisognava rispondere di nuovo con il terrorismo rivo- luzionario e sanguinario. Lo ozia' ha iniziato il regno con un ministro che lo superava in ferocia. Sipyaghine non ha interrotto la catena dei delitti . czaristi del suo predecessore, Goremykine, l'ultimo ministro del- 'l'interno di Alessandro III. Chiamato il « boiardo » per il suo attaccamento alle antiche tradizioni slave, cortigiano e devoto all'imperatore fino a suscitare gelosie, ha spinto la sua intran- sigenza religiosa fino a censurare Grid, il 'maresciallo della nobiltà russa, che si era confessato pubblicamente partigiano della libertà di coscienza. Nel 1901 con le sue misure draconiane di incorporare 150 stu- denti dell'Università di Kiew nei battaglioni di pena, perchè avevano assistito a qualche riunione studentesca nel Paese dove le riunioni sono proibite, ha provocato lo sciopero di tutti gli studenti delle scuole superiori e li ha sciolti a colpi di nagaika. E suoi coSacchi rincorsero gli studenti a bastonate fin nelle aule delle scuole e nelle chiese, dove gli inseguiti crede- vano di avere un asilo sacre. ' Lui, Sipyaghine, seguitava a imprigionare, a punire, a depor- tare e a spargere il terrore, ma dalle fila degli studenti è uscito un eroe, uno che si vota alla morte per il bene altrui. Balmachelf, molto prima di freddarlo, gli ha mandato un telegramma firmato Bagolieboff, un altro studente che egli aveva fatto appendere l'anno precedente. Era un telegramma che gli dava il benvenuto dall'altro inondo. Sipyaghine si è contentato di far condannare a tre anni di carcere il telegrafista che glielo aveva trasmesso. Ma Balmachelf non si è fatto aspettare. Il rancore di tutti si era accumulato in un giovino preperato a giustiziare. Il ministro dell'interno era divenuto una potenza formidabile. Non era pili il servitore dello czar, era l'amico. Nicola Il aveva accettato un pranzo a casa del suo ministro. Tutte le leccornie e tútti i vini europei e tutto il lusso moderno erano stati pre- parati per l'ospite imperiale. Il ricevimento doveva ave!' luogo alla sera del 15 aprile 1901. . Alla una meno cinque minuti del pomeriggio giunse alla porta ministeriale un magnifico equipaggio tirato da due superbi cavalli. Balmacheff indossava la divisa d'ufficiale tutta carica d'oro e aveva assunto la posa di gran signore. L'usciere si
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