La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 9 - 12 marzo 1908

28 una lacuna nella legge: la quale dovrebbe stabilire che non si può stare in ozio Senza permesso, durante gli altri giorni della settimana. Così com'è, il lavoro è facoltativo e il riposo obbli- gatorio: la contraddizione è evidente ». Ma il ridicolo massimo è raggiunto dalla sapiente disposizione risguardante i negozi, diremo così, promiscui, che sono (mas- sime in Roma e provincia) la maggioranza. Ordina il manifesto: — « Nei negozi nei quali vengono esercitati vari generi di com- mercio sottoposti a regime differente rispetto alla chiusura domenicale, deve venir sospeso, pur rimanendo aperto il ne- gozio, l'esercizio del ramo di commercio _2111111111 per il quale il negozio dovrebbe restare _ chiuso ». , E qui la insuperabile ironia del Celli mi vieta di metter di mio più e meglio: -.5 — « D' altra parte, dacche ho letto il • manifesto del sindaco, sono piombato in un mare di dubbi e di preoccupazioni sulla mia sicurezza personale. Il mio ta- baccaio è anche droghiere. Egli può ven- dermi sigarette sino alla sera: ma se mi vende una candela dopo mezzogiorno, l'ultimo pizzardone può trascinare la mia • , onorata giovinezza e la maturità incon- scia del mio tabaccaio in pretura. Ora, avrete notato che, per una strana com- binazione, le candele servono generalmente dopo mezzogiorno. Ci sono quindi tutte le probabilità che una fatalità inesorabile mi spinga al delitto e che in un istante di debolezza io distrugga trent'anni di onesta e intemerata esistenza. E non c'è solo questo: gli spacci di sali e tabacchi possono restare aperti tutto il giorno: i negozi di combustibili fino a mezzogiorno. Il cerino essendo di sua professione combustibile, ne consegue che alle due dopo mezzogiorno posso comprare le sigarette, ma non posso comprare una scatola di fiammiferi per accenderle, senza commettere un reato contro le leggi dello Stato. lo sollecito spiegazioni. Io invito le autorità competenti a rispondermi categoricamente e a togliermi ogni dubbio al riguardo. Tra tanti guai, ci mancavano anche le candele sov- versive e i fiammiferi contro l'ordine pubblico ». Tralascio, per decenza, le bestiali lacune della legge, circa al trasporto dei morti e.... alle latrine a pagamento. Ma registrino i fasti della terza Roma anche questo: i morti il giorno innanzi al 9 febbraio dell'anno di grazia 1908 dovettero avellare nel loro letto ventiquattr'ore di più; e i vivi, non d'altro desiderosi che di fare una corsettina ubi saturi solent, come diceva quel buon diavolo di Pianto, dovettero.... Ah, cervellini di barbagianni! In un villaggio del medio evo. come questo, dove due indigeni su cinque, dal vassallo di strada

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