La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

27 E allora? Allora bisognerebbe mettere sotto chiave tutti gli' agenti di cambio. Un giorno fu chiesta a un grande scrittore la definizione del banchiere. Ha risposto : c'era una volta un ladro ! punto e basta! I regolamenti severi, le riforme potranno ridurre la pirateria ma non opprimerla o sopprimerla. Per' noi la causa della crisi che attraversano i titoli industriali si deve cercare oltrechè nella perturbazione mondiale del mercato monetario, negli eccessivi investimenti e negli esagerati rialzi, nella mancanza di fede, nell'onestà dei consigli di amministrazione delle grandi società. In Italia per i 'umani delle anonime non e' è responsabilità nè civile nè penale! abbiamo visto i casi scandalosi della So- cietà di Esportazione Zenner, del Banco Sconto e Sete, della Bancaria, della Croce, ecc. ecc. Gli amministratori possono as- sorbire aziende in fallimento, fare 'operazioni losche e rovinose, lasciare che un cassiere come il Crotti rubi un milione, mandare le società alla malora, cui non rispondono mai di persona, perchè le impunità che loro sistematicamente assicurano i tribunali li ha resi sfrontati! Si creano società con capitali fittizi, società anonime per sal- vare le accomandite, si dividono fra i promotori premi favolosi, si assegnano ai consiglieri e ai gerenti stipendi sbalorditivi, si imbastiscono perizie di stabilimenti false, si compilano bilanci fraudolenti, si procede a furia di ripieghi finché si chiamano i creditori per esporre loro che le attività sono sfumate e chi ne ha avuto ne ha avuto! Se si facesse un'inchiesta su tutte le società si avrebbero risultati spaventosi. E' naturale che il pubblico perda la fede nei titoli' industriali e preferisca la rendita e il deposito nelle casse di risparmio. Tutti gridano: ai ladri! ai ladri! ma insieme ai ladri in cilindro e guanti gialli scappano sempre anche i giudici! Ah la teoria semplicista del Secolo sul ribasso! Occorre ben altro! occorre tutta una riforma radicale delle leggi e dei costumi commerciali e sopratutto occorre che la borghesia si assicuri, almeno per i suoi interessi finanziai i, una giustizia meno spregevole che vigili sulle società, ascolti i reclami delle minoranze e mandi in galera i furfanti! E giusto per finire con una notizia esilarante dirò che con ro- gito del notaio milanese Guasti del 7 gennaio 1907, si costituiva in Milano la Società Anonima Manifattura Benini col capitale di un milione elevabile per semplice voto del Consiglio di ammi- nistrazione fino a cinque milioni. Il.capitale di un milione figura • interamente versato e l'altro giorno il tribunale di Torino di- chiarava il fallimento della società. Un milione sparito in pochi mesi, direte voi! Nossignori, il milione non fu versato. Ma come è possibile costituire una società senza capitale? mi doman- derete. E' semplicissimo! C'era a Corno una società Benini e C. in condizioni poco allegre. E allora cosa si è fatto? si è costituita un' anonima coll'accordo cite gli azionisti invece di denaro

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