La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908
19 Era un ometto pallido, sempre frettoloso, dalla guardatura incerta e dal riso falso come la sua pelliccia: entrava nel Caffè come una bomba, arraffava quanti più giornali poteva, e, te- nendone due sotto i gomiti, un terzo sotto il piattello e un quarto sotto..., il sedere, leggeva il quinto, ringhiando ogni volta che un disgraziato avventore domandava qualche foglio al tavoleggiante. Questa iena, che passò anche qualche tempo alla Minerva in qualità di obinettisia, usci un poco malconcio da nn processino. appetto a quello del Nasi, minuscolo, per manomissione di og- getti di pochissimo valore appartenenti allo Stato. Si ecclissò, allora, per un bel pezzo, &eche gli avventori di quel tale Caffè poterono finalmente leggere in pace qualche giornale. Ma, non è molto, questo esemplare di canis hyaena ha ri- cominciato a ringhiare, non più per i suoi giornali, ma per le sue scoperte archeologiche disputategli da un altro cane molto più grosso di lui. E fu assai bello a vedere questo cane più grosso che se ne stava a rimirare dall' alto in basso il piccolo botolo con quell'aria di compassione che è, pur tra cani, la ven- detta dei forti. La iena piccola badava a ringhiare, arricciando persino i peli della falsa pelliccia, chiamando disperatamente' a raccolta gli antichi galoppini di fiducia, che facevano orecchi da mer- cante; e la iena grossa scrollava il capo in silenzio, come a far capire al collega rivale che, con quella pelliccia li, si conten- tasse, per il suo bene, di sbarcare il lunario solito. Ora, il tragicomico duetto è finito: ma qualche cosa mi dice che ricomincerà, e più feroce, al primo soffietto archeologico che si farà fare sui giornaloni seri la iena grossa. Un'altra lisca di pesce, un altro cinto, un' altra pipetta che venga alla luce sotto il fortunato piccone degli operai del commendatore : e il cavaliere si rimetterà a ringhiare' come faceva in quel tale Caffè che ho detto. Nè, alla fin fine, io posso dar torto all'uno più che all'altro. Mors tua, vita mea, è, e sempre sarà, la divisa di quanti (e son legione) càmpano a spese del popolo imbottando le nuvole, e, come queste iene archeologiche, rovinandoci di e notte il sot- tosuolo, in nome _della scienza, per impedire che sorgano, in nome dell'umanità, case abitabili a prezzi meno ladri di quelli d' ora. PAPILIUNCULUS. Nella VITA TURBOLENTA di Raimondo Henderson il lettore vive della vita vissuta del suo tempo. L'uomo vi è completo. Vi si muove, vi si sviluppa fisicamente e intellettualmente e nella lotta per l'esistenza contribuisce con le sue passioni, con i suoi visti, con le sue virtù, con le sue facoltà a produrre l'ambiente sociale del nostro secolo.
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