La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 7 - 27 febbraio 1908

Il conversazione che per dileggiarla. 11 papa è divenuto un fan- toccio vestito per la decorazione. Non parla più al mondo cri- stiano. La sua voce si è fatta poca. Tuttociò che sopravvive al suo naufragio temporale e spirituale è aspettato dalla ba- checa dell' antiquario. Da qualunque parte vi volgiate voi ve- dete uno spettacolo anticristiano. Non c'è persona che osi fare una passeggiata con la veste nera per paura di diventar ridi- colo. Le processioni religiose che pompeggiavano per le vie non sono più del nostro tempo. Susciterebbero il casaldiavolo che ha suscitato in Roma un solo prete che si è affacciato alla finestra durante la commemorazione di Giordano Bruno. La scuola, passi o non passi la proposta Bissolati, si può dire laicizzata Non sono che i figli degli stupidoni che sciupano il tempo per imparare la bagotogia cristiana del catechismo. E di questa mia opinione è lo stesso R. Murri, sospeso « a divinis » per avere un‘ po' di intelligenza cattolica, vale a dire parche vorrebbe un papa in lotta con lo Stato e un clero meno pagano e più battagliero e più sincero. Udite, e lui che parla. a In qualunque parte delle nostre città voi vedete passare una folla. numerosa di ' gente ben vestita, spensierata, il cui ufficio è di guardare, di osservare se si è guar- dati, salutarsi, passarsi rapidamente delle frasi brevi e delle occhiate significanti; e se vi venisse, come è venuta a me tante volte, la malinconia di chiedervi quanti mai, di tutta quella turba varia che passa, vivano secondo una norma di vita intieramente cristiana, o si ricordino, allora, di tante cose che la legge di Gesù Cristo vieta, la risposta che dovreste darvi sarebbe ben triste. u Ma pie triste è il pensare che pochi, di tanta gente, sono quelli ai quali sia capitato di non entrar mai, o quasi, in una chiesa; e che coloro che ci stavano un' ora innanzi, non ne hanno riportato con sè una parola che gettasse lo scom- piglio in (n'Ali; anime futili, che facesse pullulare il dubbio in quelle coscienze vaghe ed addormentate, che imprimesse nelle testine (caro quel diminutivo!) volatili il pensiero di qualche cosa di imminente e di solenne nella vita, di grande, di divino, di eterno; il pensiero del vigile occhio di Dio. a Più vano poi sarebbe il chiedere a voi stesso se, dove la vita privata è siffatta, la religione si rifletta almeno nelle grandi manifestazioni collettive del pensiero (lel popolo; se cioè vi sieno de' giorni sacri a grandi solennitk sociali della religione; se i capi di questa dirigano efficacemente il pensiero sociale e morale di quel popolo, e via dieeildo; nella vita pub- blica non si osserva nemmeno più quello strano miscuglio di religione e di pagano che fu di moda per tanto tempo; oggi tutto è scristianizzato e.

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