La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 6 - 20 febbraio 1908
3 dire e a deportare i « rivoluzionari » e i deputati della opposi- zione o sul libro nero, dando all' infame decreto una retroatti- vita che risaliva fin al 22 novembre 1907. Che cosa doveva fare la Legislativa con un re spergiuro che aveva lacerato lo sta- tuto e chiuso il Parlamento come una proprietà privata? O tacere o congratularsi con gli onorevoli portoghesi che avevano riacquistato il diritto di legiferare per il loro Paese. Invece il presidente della Camera, repubblicano, e tutti i mi- nistri, in nome della maledetta tradizione, hanno inviato alla Casa di Braganza tutto il rettoricume di un dolore putrido e cortigianesco. Ma il nonsenso diventato doppio quando Gio- fitti, accigliato come un uomo che sente da solo la dignità del Paese ch' egli governa, si è alzato a. tappare la bocca all' ono- revole Chiesa: — Nessuno ha il diritto di occuparsi delle cose interne di un altro Paesé., E allora perGne voi, signor presidente della Camera, e voi presidente dei ministri, inviate telegrammi di condoglianza in nome dell'assemblea legislativa, sapendo che la manifestazione di dolore ha un significato eminentemente politico?• E l' inter- rogazione che faccio ai personaggi della Camera elettiva dovrei rivolgere al Nathan, sindaco di Roma. Ha mandato, lui massone e repubblicano, ai reali portoghesi un telegramma che non po- teva essere che politico e poi ha soffocato la discussione in consiglio sul suo atto sciagurato, dicendo che gli oratori face- vano della politica! * * Quando e' era Renato Imbriani, pazienza. Egli era un' intel- lettuale della interruzione. Lo si udiva con godimento. Scolpiva, anche se era brutale. Le sue frasi, piegassero o ferissero mor- talmente l' oratore, correvano per l' atmosfera parlamentare perdendo faville dappertutto. Ma Felice Santini, ez flebotomo della marina, è villano, è malefico, è velenoSo, è burbanzoso, è piazzaiuolo fino al vomito. Egli che è in una condizione da lasciarsi dare del mantenuto legale dall'on. Chiesa, perché ha sposato, lui pitocco, una vecchia arciricca, offende tutti, si accapiglia con tutti, ingiuria da mattina a sera. L' ultimo putiferio pro- vocato da un imbecille che trova ancora idioti che lo mandino alla Camera, contiene tante insolenze al suo indirizzo da supporlo con la spada in mano da quattro o cinque giorni. Invece il deputato per il secondo collegio romano che pare cosi sensibile quando si tratta di fare del: baccano, è poi il pii' vile dei parlamentari. Ingoia tutto. Gli si è dato del leccazampe, del conta dote, del buffone, del medicastro ma- cellatore, gli si è detto di andare a cantare nella Cappella Si- stina, lo si è chiamato servitore del papa, gli si è ripetuto che è pazzo da manicomio, gli si sono esibiti degli schialfi,.e gli si è promesso di portarlo fuori a scapellotti se non la finisse.
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