La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 6 - 20 febbraio 1908

loro venustà che fa magnifiche le acconciature, o se è la bel- lezza delle vesti di cui vanno adorni, che rivela la loro avve- nenza! Voglio vederci sotto dei gobbi e degli storpi, degli otri e dei manichi di scopa, per convincere tutti che il mio costume è quello che meglio conviene a questa società di sbilenchi, di culs de jatte e di idropici! Invece no! invece siamo sempre a quella maledettissima con- cezione evangelica che basta una buona idea perciò gli uomini diventino tanti « vas electionis ». Come l'abbiamo nel sangue la pecoraggine cattolica aposto- lica e romana! Camillo Antona Traversi si é ben guardato dal- l'emanciparsi da questo errore tradizionale. Nella sua Nuova famiglia egli ha messo a fronte a fronte gente della più autentica nobiltà sposatasi Con tutti i sacra- menti, e gente che per le loro idee, e per un cumulo di circo- stanze eccezionali non trovarono opportuno far autenticare la loro unione nè dallo Stato nè dalla Chiesa. Senza ch'io ve lo dica, voi sapete già che la famiglia del- l'illustrissimo conte Savelli è una verminaia, e che la famiglia: dell'ingegner Paolo Maraldi è di quelle che possono avere la casa di vetro come pretendeva quel dabben uomo di Licurgo. Il conte Savelli, a quarant'anni, aveva già dato fondo al suo patrimonio; trova allora un ricco che per la gloriola di introfu- lerci nell'aristocrazia romana, gli dà in moglie una sua figliuola, ed il conte si affretta allegramente a divorare anche la dote - della moglie, quando questa, avvertita del pericolo, preferisce fissargli un lauto assegno mensile aumentato spesso da grossi anticipi non restituibili. E' dunque — salvo la santità del nodo matrimoniale — un bel tipo di monsieur Alphonse questo patrizio Savelli; ed il par4one calza tanto più che la sua signora è una donnina tutta garbo e destrezza.., nel tirarsi le sottane sul capo! l suoi amanti si succedono come i fitm,s di un cinematografo, la sua stessa figliuola Bianca è nata dai suoi amori con un lord Giorgio Grancester... Però hanno uno zio cardinale che benedi la loro unione, e il di degli sponsali cinse la sciarpa il sindaco di Roma. Passiamo sull'altra riva. L' ingegner Paolo è un cuor d'oro, che ebbe la disgrazia di sposare a suoi bei tempi una di quelle donne .che Shakespeare chiama c perfide come Fonda ». Pochi mesi dopo le nozze, la cara signora Rosa scappa per' darei alla vita allegra, ed il povero ingegnere che pure era fatto per la vita di famiglia, non potendo sposare, vivendo la prima sua moglie, una moglie numero due, sceglie a sua nuova compagna Elena, una donna superiore a tutti i pregiudizi bor- ghesi, che ha saputo compensarlo d'ogni amarezza. Con lei con- vive da venti anni in una deliziosa comunione di spirito e da lei ha avuto 'un figlio, Mario, che è d'oro di zecca come i pomi del giardino delle Esperidi. Fortunati loro! Ma con tutto il rispettò ch'io ho per Camillo

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