La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 5 - 13 febbraio 1908
6 E' il Corrieré della Sera che mi dà Io spunto. Selvaggi! Come, non siete voi che mi insegnate che tra la Società, mo- derna e la Società passata è la Costituzione che tutti devono rispettare e nessuno deve violare? E allora, se non siete la stampa gialla che idolatra lo stato d'assedio e si rende inter- prete di tutte le bieche aspirazioni della gentucciaccia che vede con rimpianto tramontare l' assolutismo, perché vilipendete _ il partito nazionale che vuole rimanere nella legge? Selvaggi! Vi pare che un re che confonde la sua cassa con quella dello Stato come un Nasi qualunque., che licenzia i deputati come tanti servitori, che sopprime la pubblicità delle udienze giudi- ziarie, che va coi piedi su tutte le garanzie procedurali, che costituisce commissioni statarie per sopprimere e deportare i membri della opposizione sia degno del vostro compianto e della vostra difesa? Voi dite che prima dell' uccisione c' è la legge. Ridicoli! Ci sono giudici, ci sono tribunali, c'è giustizia per un regnante'? Ci sono i tribunali che amministrano la. legge in nome di sua maestà Carlo I di Braganza, ecc., e che condannano i preva- ricatori, i ladri del denaro degli altri, ma non ci sono leggi che possano agguantare colui che le sanziona circondato da un esercito di pretoriani che perde sulla soglia della caserma la coscienza civica. E allora? O subire l'abolizione del Parla- mento o abbandonarsi al regicidio. Voi tutti sapete che ho una grande ripugnanza per la pro- fezia. E' mestiere che lascio ai Civinini del Corriere della Sera. Pure il processo Nasi mi lascia una grande inquietitudine. lo seguo e più mi pare che il Manfredi faccia di tutto per condurlo a un verdetto di assoluzione o di deplorazione. E' troppo intollerante o troppo nemico della documentazione. Ma se i senatori assolveranno o deploreranno Nunzio Nasi io proporrò all' Italia settentrionale di mettersi in sciopero e di non rien- trare nella vita normale che dopo che saranno stati liberati Con un'amnistia generale tutti i prevaricatori, tutti i ladroni, tutti gli scassinatori e tutti coloro che hanno peccato contro il codice. Noi non siamo abituati allo sciopero per moralità pub- blica. Ma. per il Nasi sarà indispensabile. Se almeno anche noi non vogliamo diventare trapanesi. E' saputo anche dai bimbi che le teste civiche non devono mai uscire dalle zone amministrative. Perché i sindaci non rap- presentano, nei Consigli e nelle Giunte, un partito, rosso o nero che sia, ma i cittadini di tutte le classi e di tutte le idealità politiche. Sono le elezioni che li costringono a rimanere sul
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