La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 5 - 13 febbraio 1908

28 E PICOOLJA_ POSTA. Li Sono incaricato di Iniziare la piccola posta per dar modo ai lettori di comunicare col postino in versi e in prosa. E' un còmpito ingrato il mio. Perchè io sono un bonaccione che vorrei dir bene di tutti. Mentre, per essere sincero e utile, sarò obbli- gato più di una volta a dir- male di qualcuno. E' il mio mestiere che lo esige. Ho - finito l'esordio e entro in funzione. Il primo è un eccellente saggio poetico di M. A. C. di Napoli. « Senz'anima », certo, nè voi nè i versi vostri, dei quali più d'uno veramente bello. Dio non siete, no, e non credo ci teniate; ma voi- potete fare infinitamente di meglio, con l' ingegno e col cuore che dimostrate. Le 'ultime strofe (la penultima soprattutto) son troppe contorte e Oscure; è la poesiar vera. è limpidità di acqua sorgiva e lucentezza di lama di Toledo. Addirittura in- comportabile il címeo, se ben leggo, e peggio lo .sperma. Troppi atra. La strofa, poi, del sesso Ateo e del. pertugio tondo (sempre, s'intende, se leggo bene)» si direbbe l'abbiate scritta per burlarvi di chi vi legge. Pensate e limate di più: vòi potete fare infinitamente di meglio, vi_ripeto. Al signor C. A. di Milano mando le più vive grazie per í complimenti alla Commedia, ma la sua prosa è troppo barel- lante e malmessa assieme, perché io lo compiaccia. Nelle prime righe ci sono parole stantie come la contrada, luoghi comuni che lascio nel manoscritto e una neve che cade « incessante e senza posa»! ! Marci, al cestino! C'è un « usciere » che è per la via di mezzo. Egli mi fa sapere « che la critica per Napoleone III se conforme alla verità é un poco spinta verso il disgusto ». L'ottimo usciere si inetta d'ac- cordo con la storia e poi mi faccia sapere se c' è una verità spinta, perché io non la conosco. P."'"""'41.~""91TIP"'"'•"~ `11, PAOLO VALERA - Direttore. GALIAIBERTI GIUSEPPE, gerente responsabile. Stabilimento Tipografico di CORSI e GUERRINI - Via S. Pietro all' Orto, 12 - Milano