La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 4 - 6 febbraio 1908

GIAN GIACOMO MARA't 2 figura ributtante, ora un mostro della specie e ora una belva che lambiva il sangue delle vittime senz' esserne mai sazia. L'apoteosi del capo dei settembrizzatori? Pazzo! Bisognerebbe che la mentalità della Francia facesse un'invo- luzione di dieci secoli per redimere l'uomo che i posteri hanno fatto slog- giare dal Pantheon per condannarlo alta fogne come materia immonda. Tutto gli si può perdo- nare: le sue stravaganze stilistiche,le sue violenze verbali, le sue denuncie in nome della Patria in pericolo, ma gli eccidii di settembre, il massacro dei prigionieri, l'uccisio- ne delle donne che non volevano gridare viva la nazione, degli assassini, come la contessa di Len- balle, sono e rimarranno sempre la giustificazione di Carlotta Corday. Eppure gli storici; compreso il cittadino Michelet che lo ha chiamato la personificazione dell'assassino, sia che lo abbiano bistrattato più con la fantasia che con le pezze giustifieative o sia che il montagnardo destasse ,più orrore per la sua bruttezza fisica che per il suo cuore, si Sono sbagliati. Le loro sfuriate contro il « bruto insozzato di sangue » non hanno saputo tenerlo nella fogna più di un secolo. E' Clemenceau che ricomporrà le ossa del capo dei sanculotti. Non posso pre- •cedere il discorso del primo ministro della terza repubblica francese. Ma è certo che s' egli deve tesserne l' apoteosi per lasciarlo sulla piazza, in marmo, all'ammirazione pubblica, deve avere nuovi documenti che dimostrino che gli eccidi dei set- tembrizzatori non sono stati proposti da lui e incitati dal suo inchiostro. * ** L'accusa più persistente che lo ha perseguitato vivo e morto è stata quella che l'additava all'obbrobrio pubblico come man- tenuto dalla propria compagna. I nemici d'allora erano ineso- rabili. Un nonnulla diventava nella lora bocca o sotto la loro penna un'abbominazione che doveva scacciare dalla vita pub- blica. Ricordo Desmoulins. Che cosa non gli si è buttato in faccia- perchè il più grande e più geniale giornalista dell'epoca ha