La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 3 - 30 gennaio 1908

lO detti che mi parevano vendette colieftizie. Per non in- garbugliare la mente dei miei ascoltatori rifacevo il dramma popolandolo dei personaggi rimessi in piedi dal materiale portato alla superficie dal giudice istrut- tore e poi quando li avevo fatti circolare per le pie- ghe del delitto mi sbizzarivo con i commenti soffer- mandomi qua e là a dimostrare che non era delin- quente o galantuomo chi volesse. Si nasce come si nasce, birbaccione o bonaccione, con istinti nobili o con istinti felini o sanguinarii. Cer- cavo di saltare gli adulterii come volgarità della con- vivenza sociale, ma lui, Paolo, mi acciuffava per i ca- pelli e mi cestringeva a perdermi perfino nelle minuzie e mi obbligava a rimanervi. Erano i miei momenti di agitazione e di scolora- zione. . Non sapevo se ero alla presenza di un marito che volesse agguantarmi e sommergermi nel mio delitto o davanti a un ragionatore che si compiacesse di discu- tere intorno ai naufragi coniugali per avere modo di manifestare i suoi pensieri Le sue idee urtavano il suo passato e il suo pre- sente. Il matrimonio lo aveva accettato come condizione di vita per non avere fastidii. Ma prima di ammogliarsi sapeva che in ogni contratto nuziale è l'infedeltà co- me termine e ricompensa di promesse basate sulla fin- zione. Io abbassavo gli occhi per paura di vedere quelli di Emma, preconizzata dal marito adultera. Ma Paolo tirava yia senza aspettare nè la mia approvazione nè la mia disapprovazione. L'adulterio condannato dalla ipocrisia bacchettona per lui era indispensabile al man- tenimento delle razze e degli individui. Senza di esso ità indebolirebbe, deperirebbe, ammalerebbe, fi- nirebbe per morire. Lo esaltava fino a dichiararlo una istituzione di utilità pubblica. Con la virilità focosa che introduce nella monotonia coniugale impeti ai for- za nuova, nasceva una generazione sana, forte e bel- la e la specie si ringagliardiva e si perpetuava. Inti- mamente mi pareva che avesse ragione, ma lì per lì tacevo sbalordito. Dopo qualche pausa ci diceva ,che si dava trOppa im-