La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 3 - 30 gennaio 1908

9 Vennero lanciati i cosacchi al galoppo e a pancia a terra. Ruppero le file, penetrarono nel fitto delle moltitudini, scia- bolando a destra e a sinistra. Grida, imprecazioni, gemiti, sangue dovunque. I cosacchi sono usciti dalla coda della processione per rientrare e ricominciare la carneficina. I processionisti che avevano con Loro tante donne e tanti ragazzi, allibirono, senza indietreggiare. A trenta passi dalla fanteria allineata si udirono le scariche. Lo stesso czar è stato fucilato. Bandiera è oleografia caddero fulminati. La gente che non eramorta o ferita per salvarsi si è gettata a terra boccone. La gragnuola di piombo continuava. Cessato il fuoco han dato l' ordine di rialzarsi. Ma ahimè! Coloro che non eran riusciti a sottrarsi al para- piglia erane tutti morti o feriti nei guazzi del loro sangue. Gli altri contingenti della processione che stavano per con- giungersi al grosso dei processionisti hanno subito anche loro la tempesta delle fucilate e hanno lasciato morti e feriti dappertutto. C' é stato un momento in cui le folle domandavano le armi per difendersi. Nei dintorni .del Pa- lazzo d' inverno i cosacchi hanno movimentato le folle :i colpi di seiabola e di nagaika. Poi sono state inseguite da una pioggia torrenziale di palle. Il teatro delle loro evolu- zioni era un immenso bacino di sangue solcato di cadaveri. Gli episodii Ai crudeltà sono infiniti e inauditi. La vista dei morii e dei mutilati li incitava a essere più. implacabili. Autocrate vile! Soldati vilissinii! Vi siete fatti battere in Manciuria e avete fatto l' eroe massacrando i lavora- tori del vostro Paese che non domandavano che una esi- stenza meno scellerata! Czar, il 22 gennaio è una sentenza di morte contro la tua. casa regnante. Tu puoi avere dei giorni, ma i tuoi giorni sono contati. I falò di gioia sulle montagne di tutto il mondo annum- cèranno che la tua tirannia è finita, che il mostro del genere umano è alla croce dei suoi delitti. IL COMPAGNO DI STEPNIAK. Gli scontri ferroviarii non cesseranno che quando la vita dei passeggeri conterk per qualche cosa nelle speculazioni private e nei monopoiii governativi. Fino ad oggi è il pubblico Mie è fatto per i treni e non i treni per il pubblico. Un capostazione immagazzina la gente nei vagoni come polli nella stia, E la direzione ferroviaria affida l'esistenza delle persone nei treni ai casellanti e ai guardia blocco!

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