La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 2 - 23 gennaio 1908

31 fosse un figlio della fantasia dello scrittore. Per noi era un fanciullo che viveva o aveva vissuto, raccolto su qualche piazza e portato nel libro da un cervello geniale. Le sue birichinate che inchiudevano l'aspira- zio,'ne alla giustizia più che alla vendetta aiutavano ad elevare il nostro idolo sul grandioso zoccolo della gloria. Una sera giunti alla fine del nostro viaggio victor- hugano, con le figlie in letto da qualche ora e il ma- rito alle prese con la pasta lievitata nel marnone, io e Emma, seduti al fuoco, spalla contro spalla, ci tene- vamo la mano nella mano, in un tepore di dolcezza. Io volevo ch'ella mi spiegasse come si conciliassero in lei due donne di temperamenti contrarii. La mia, tutta delicatezze, di una sensibilità e di una affettuosità che potevano essere turbate da una mia parola sgar- bata o da una mia disattenzione, e quella dell'altro, dura, fredda, direi quasi calcolatrice, con un occhio che spiava i desideri del padrone per evitare i rimpro- veri, sottomessa a tutte le umiliazioni verbali senza borbottare o voltarsi indietro* con una boccata d'irn- properii. Era un mistero che io non sapevo penetrare e che mi metteva in orgasmo come un eterno punto interrogativo conficcato nel mio cranio. Quando allu- devo alle due donne in una sola, senza la spiegazione che le costringesse a vivere insieme, ella mi piegava indietro con le sue mani aristocratiche nel fitto dei ca- pelli e con gli occhioni perduti nei miei mi soffocava di tenerezza e di baci. Erano momenti in cui • lé nostre anime si capivano e si dimenticavano di tinto cià che le circondava. Paolo avrebbe •potuto sorprenderci e ac- copparci fra gli urli del suo furore senza che l'uno tentasse di slegarsi dall'altra Ci amavamo senza una parola che turbasse le nostre dolci sensazioni — pre- mendoci, tirandoci l'una sull'altro, estenuandoci in .un desiderio intenso. Il suo alito incandescente mi sfio- rava e mi lasciava sulle guance il calore del suo pas- saggio. Il marito che per tanti diventa una figura odiosa, un tormento quotidiano, un carabiniere alla loro spal- le per noi era un freno, un intervallo, una sospensio- ne che ci dava tempo di rifarci le energie e ci impediva di diventare abitudinarii,

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