La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1908

Sizzoni è nel suo bronzo con il Suo coraggio, con la sua verve, con i suoi quarant'anni di giornalismo, con la sua penna e la sua spada che si sono alternata la 'difesa di. tutto ciò che c'è di bello, di grande, di nobile nella vita. Il suo nome fatto di storia mi ricorda sempre quello di Ales- sandro Dumas, padre, L'uno e l'altro si assomigliavano in molte cose. Nella muscolatura, nell'altezza della persona, nell'ammi- razione della forza, nell' incuranza dei pericoli per compiere atti audaci e generosi, nei godimenti della vita, nei sagrifici personali, nella adorazione di Garibaldi, alla cui leggenda hanno lavorato con devozione tutti e due. Entrambi di proporzioni colossali, con un collo taurino, con spalle erculee, con una testa massiccia di una bellezza meravigliosa. La differenza era solo nei lineamenti facciali. La faccia dell'autore dei tre moschettieri non aveva barba, aveva più rilievi, era più sorridente, più rivoluzionaria. La si sarebbe detta una ditta d'attore celebre. Quella dell'autore del- l'autopsia d'un amore era più fine, più signorile, con due baffi eleganti e due occhi che hanno agitato molti cuori. Tanto il primo ché il secondo sono cresciuti e si sono svi- luppati in Mezzo alle agitazioni politiche, ai conflitti letterarii, ai tumulti, alle insurrezioni, ai rovesci di monarchie. Cosi lo stile delle narrazioni dei grandiosi avvenimenti della loro vita è sempre intimo, sempre personale, sempre un dialogo tra loro e i lettori. Cito due libri: I Garibaldini di Dumas e le iinpressioni di un volontario all'esercito dei Vosgi. Nell'uno e nell'altro è uno stile improvvisato che scalda; il sangue, che colorisce fino al pittoresco e che dà l'idea che i due uomini scrivevano senza preoccupazione; con la naturalezza degli uomini che respirano e digeriscono bene. In entrambi era un po' d'orgoglio, un po' d'impeto, un po' di guasconismo. L'uno ha amato come l'altro. La loro esistenza é intessuta di amori senza domani. Si spegneva una passione e ne nasceva un'altra. Nessun dei due poteva vivere senza donna. Per Dumas è stata la roulette della sua esistenza. Lo impo- veriva senza mai disilluderlo. I milioni che guadagnava la sua penna di romanziere letto da tutti i popoli venivano ingoiati dalla rapacità della donna che è stata costantemente intorno alla sua vita. Chiudeva l'uscio all'ultima che l'aveva svaligiato e l'apriva all'altra che entravi a completarne la rovina. La donna di Bizzoni era forse più elevata. Ella aveva momenti passionali. Qualcuna l'ha fatto passare per il dramma, po'' ' prolungamenti, per le scenate, per l'insistenza di vola» nuare un amore che doveva spegnerai. Le bur,- e dell'altro non hanno impedito a tutti donti" fino all'ultimo giorno. Tutti e due — 'dell' un° nome dell'ultima. - laélar cblediacosezzatt dal T org ,s013.0

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