La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1908

25 Scrivete, scrivete il gran libro della vita e adempirete alla funzione sociale più nobile e più grandiosa del nostro tempo. Ecco perchè io sono qui a domandare il vostro concorso, la vostra contribuzione, la vdstra collaborazione. Avanti, tutti assieme, al lavoro! Facciamo l'inventario di casa nostra, pe- siamo i nostri vizi e le nostre virtù con coraggio e senza ver- gogna e facciamo che l'anima collettiva migliori e diventi l'anima umana. V'aspetto. Registro la condanna di Giannino Antona-Traversi direi quasi con piacere. Non mica perchè io abbia gusto di vederlo sbar- bato, e a pane e acqua in una cella, ma perché la sua disgrazia nominale è di quelle che giovano. A quelque chose malheur est bon, direbbe il buon Bizzoni se fosse al mio posto. La sen-j , tenza toccata al commediografo è fra noi come un'agitazione, come un comizio, come un'insurrezione contro la legge bestiale _ che permette a un uomo di querelarne un altro sottoponendolo al supplizio del bavaglio fino alla fine della commedia giudizia- ria.. Ah, è ora di finirla con la vigliaccheria codificata che per- mette alle canaglie, ai venduti, agli scrocconi, ai farabutti, ai souteneurs e ai marlous ufficiali di andare in giro con la faccia galantomizzata dai giudici e costringe le vittime della epura- zione o della selezione umana a subire, innocenti, la pena dei diffamatori di professione. Troppa gente è già andata al' macello perché si stia quieti, perchè si lasci sopravvivere una tortura morale e corporale che ci umilia e ci incretinisce e ci fa piangere dalla disperazione. 4 3t- L'opinione pubblica ha sensibilità e insensibilità che sbalor- discono. Uno stesso caso può lasciarla tranquilla o contorcerla dal dolore. Perchè? Sono qui che me lo domando. Perché tanto chiasso, tanta commozione, tanta esasperazione per miserabili quindici mesi toccati a un autore drammatico e silenzio mor- tale e silenzio crudele per un povero diavolo di pelle, carne e ossa con il condannato a sessanta mesi dal solito tappa- bocche giudiziario? Forse perché c'è un momento psicologico per tutte le agitazioni, per tutti i problemi, per tutte le riforme. Fattista, nutro i miei lettori coi fatti. Come in tutti i Paesi della libertà di prostituirsi, a Parigi si fanno di tanto in tanto razzie femminili. Sono i giorni in cui la capitale è come stomacata di vedere i suoi marciapiedi affollati di ffiles che inseguono gli uomini per vendersi a tutti i prezzi. Durante queste operazioni poliziesche è capitato a centinaia di donne di rimanere nella rete delle razziate. Credete che la superficie sociale sia stata

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