Compagni! - anno II - n. 8 - 16 aprile 1920

G COMPAGNI/ kido Emanuele II vole.-a· (quest'è _ la storia, 011ore– vole Comandirii, mazz,ini,ano ministro dei Sa,v,oia, !) n,der Mazzini pcnzola,re da un lampio·ne dcll'Acqua- 1,ola. E noi nou offcndiamo:la. 6toria,J neppure èol <lilUenticarla. MAZZINI E NOI. Del r-2sto, in molti pri,nc1p1 nostri il Mazzini, fu concorde, e sa1,e\}be ingiustizia, di~con(){;e;erlo. Purtroppo, la grande rnag.gioranzà del. popolo UO;. • atr0 non conosce ancora l'e.s~cnza delli1 dot'trina maz· . zinia.na, ccl ignora perfino l'azione ,e~c,roitata. da. i\!Lzzini p.er la redenzio,ne morale o l'deva.ziouc oco- nomi-ea delle classi lavoratrici. , Dalla €cuola popol,t-re; che l'esule illustre fonda,,a, a, bene.i'iziodei suoi eonnazionali, vaga1rli ,misoramontc 1,enza tetto e senza pane, p,e;r. Ì•l;l vie di· Londra, dal· -l'ordinamento speciale operç;,10 da l.,u·i eonsigl,iu-to ud 1840, al "Patto cli Ji'ratellan.m, n d,:;I 18ìl, fino tti Cong.r-essi nazionali delle Società operaie italiane, dal· 1860 al 1893, in Roma, G~.nova, ·:Firenze, Napoli, P.a– -lslrmo e Bologna, giù.stizia vuole si i-iconorna come J'opera del Mazzini a 'PTO ùeJlc classi lavo 1 ratrici fos,w eminentemente emancipatrice e &ociaJe, e c.-orue il pa,rtito che seguì il suo pensiero non fu mai €'&cln– s_ivamentc politico, neppur quando la noccssi.tà, dei i-empi a.sscgm1,·a i.l primat,o alla questione r) .a-z;iomtie. Anzi, noi affermj.amo che se il pi·oleta.riato. ha. avuto . cog1ìiziònr. di se st-esso, se ha potuto, grado a ~rà– d,o, conquisi.arsi un post-o di combatt.iment{i, lo ~i deve pure, se non in grn.n parte, ,all'opera d', Jui, che ver un periodo lungo <li anni -- dal lS('i0al 1 800· ~ fu solo in Ita,lia a cu.rare che gli <l!rt-igia.ni, gli operai, gìi agr~eoltori, si 01·d111a,sz.ero in sodalizi e in fratellanze, affronta,ndo le ire e gl-i eg;oismi delle eìassi diri genti , forse di ciò più pr€occupate che della su;i, a.zi, one 1mlitica.--Società, clii,a.,rti e mesti-eri, ci,rcol'i istruttivi e cd·ucati.-i, .fratellanze, a,rtigia..ne, federazioni e consocia,zioni, istit.it.i e ,eoopcra.tiYe di ogni €pccie e le. stecse Camere del lavor,o, sorsieTo dal seno della democrazia politica ispirata dal peneiero suo. E questo, noi, non dimentichiamo. L'ADESIONE m. MAZZ!NI AL SOCIALISMO... Neppure è vero ch'egli mostra~.se dell'CltJ.·c-d-itic •(come !1 L1_1zio pre_tcnde) :·-0rco Le 1":o~tr,e teorie, al_lora albeggianti, pc! fatt-o cli trovarsi ·111 contrn,sto con molti punti de!' suo spirito cristian€ggiant-e. La Ye– ri tà, viceversa, è cho condannato due Yol lo a morte cìa,i SaYoia, abbandonato e traclito da,i suoi stessi compagni e seguaci, -braccalo dalle ·poìizi~-, })el"SC· guita,to doVLlill1UC, per Ja n°ostra e1Ua-11cipa-ZÌùllO e.gii scriveYa 1jagine frementi di fede e <li _piu,sione. E' d-el 1852•questa confessione; « Il grand-c pensiero sociale clie ferve o:1rr1: in· Bu– ropa, può così definirsi: abolì.rione cld prolet CLri.alo: emCLncipa,iòne dei ltworato,:i dallct timnn1.dt: del ca,•• pifole concentrato ·in un piccòlo numero di ùuHvi. chi:. ripÒrto dei prodotti, o del val01'e clte n' eBce, e.i seconda del lcivoro comz1into: ed·ucazione mo-ralc t ù1te!letiuale degli opemi, ;;o.~tit uito, al ln-voro indi• ·viducdc sulariuto ad arbitrio del ca.pz'.1alùta ». Ed agg.iungova: « A.ll' emancipa:,ione dello schùwo tenne di~tro (j_aello, del servo, e a•uella.clel,proletcirio dece sega1rla. Il vro,gresso dellCl mente umana roveocia·va, per mc;– ~o del pCLtriziato, il v·ri uiler/io dispotico deltct 11w1uir·. varo il privilegio della b~rgl,esia proprietar·ia e ca,· pitalzsta ·,,. Bastino queste poéliè ·riglie ·pà d1mostrare che ,Mazzini non ebbe, p-e,r noi, acr€dÙle di &o,rta. Certo, egli avrersa,Ya il •c:omuni&'l.nÒ· p.erche, dic-eYa,' (( il si– ste1pa, d,,:]higua.glianza ,a.;;soluta è pratica mente :in-· ò·iusto. Toglie ogni va,l,ore a.11'ingegno, alla, vir.tù, .a,ila, qualità del lavoro, ecc.; suppone una egua.glianA che rìon <:<>Ìste uei frutti del suolo e nei prodotti in– dustriali ». Egli ved-en1, un uomo laddore :i. cou:rnnjsti (e, d'altro canlo, i capitalisti) non vedono oh.e uµ i5lru– mènto di 1:ìroduzione. Perchè la quest.icue sociale è JJ,robloma di educazione delle fa,co-ltà umane ieser· cizio ~li ~aorifìcio e di eièòm10. Eg1i, 111\"eCi:, che ma,1 rispa,rrt1iò ~lle classi a,hbienti rampog1ie viva'ò, e fu pe:r l'cma.nçipai;;;on:é d:c.lla,,•or-o-, riinas.e fedele al oon– -:ctto ciùlla solidariet-à wç.i-aìc a!lche neì cantrar;to d-d-lo cl11-ssi. ... E IL SUO DISSENSO, Giuseppe Maz;;;ini nou conc,;ipi,,<l;il co~11uµismo, pensando che uno Stato ii quale donebb-ò proYvedère a, tutte lè 1i:ianifo$t-azioni della ,-ita, avrebbe b..i;:;ognq ·di una mac-e.hiùa buroc-rat-iu,, di un numero di impi,e– gati ugua,le· a quelli dei la,v-c -ratori. E s'egli. fu avvç,r• b.&,r.i-o ckli'esnerimento dei.la Comune nel 1871, biso– gna tener pr-e.sente ch'eg.li sci-iveva sotto la ·guida- del- •ie informazioni che· gli pe-rven!Ì-vano a mezzo ,delle A,gen.1.iet-!ile,grafì.che.·Era cioè informato delle cose della O,nnun,e come noi siamo informati e possi,aimo ,clis;:utere degii avvenimenti ruE:-si,sui qua.Li non co· rn,i,ci ;amo chi\ ·qt:anL; ci na,rrà.110 i gio·rnali 1tggrep– pia.ti a lor signÒri. i 'u,r tutta.via, egli, aYTersario, ckchiar,a eh@ ìa sua simpniia, va ai vù1ti e n,oi1 a.i vi.neitori; igli, r,i,v-0luziona1·io, pu r oritù:a1 1do èoloro· che ten.taVéLllO di a,pplica1:e teorie, giud ica.te dannose e inapplicabili, dà la sua aimpatia a i comunisti, e prima d'att<J.ccar lor", rimont& a,lle Ol'Ìgini <lei conflitti e addita i re– Sf"{'I!Eahiìi: L~ cia,ssi dir:igénti, la I de<:-adenz.a delki, F1arn::ia. Egli ·11011 accu;;a il po·polo, il prolet w·iato; non vede i responsabi'li in col,oro c,he guida.no ho,folle {Vt'.'he vcr-;v esperimenti sbaglia,\Ji O ì'0t'SO le riYohte, ma, i,1). coloro che hanno JHovoca.io con la repres~ione, col rnnl governo, con l 'egofrano, l'.~-splosione del mal• C'or~t,~nto. Mazzini è conti-.at·io, è vero, al materiaìismo socia– lista,. Egli in2:.1stenel ccmeetto dclia -eduèazi-one pe,r• ehè vu?le che l'umanità non sia e;orn,idera.t.aun gn'-Cg· ge e l'uomo un numero; e vuo)e l"elevazio ne spiri– tuale; e per inez zo di. qu est'opera educii.bv< l>pt·e1'lara gli animi riYoli. iiziona.ri e ricostruttori, m entr-e, pre– dicando il ,wlo benessere materiale, cp.lcol.a.ncto .l'uomo soltanto uno strumento di lavoro e di produzio-nc, 11,on gli. pare ohe si prcpa,r:ino -gli uomi1Ìi adatti rd sa.c1·i.fkio e alla liberazione. M:a non è mai ingirn,to, nè bugial.'do, nè subdolo, 1iè violento·. contro noi. E come non. sarebbe ma.i s(at.o n)in;i,stro del ·.re d'Ita,ìia., .. come il mazziniano Comandini, o prefetto ,tlel.l'a.via– z!o1_1e, coine il .n1azziniano Chiesa\ così. Giusep-p'e, Ma1,– zm1 non av,rebbo mai, oert-ame.nte, fatto ci.! diffama– tore dei ooeia:listi, come il repubbLìea.nd Cappa,,. o i.I delat,ore dei medesimi, come il rept1ibblicano Pirolini, redattore dell'Amore illu,strato. E' gi,usti.zia rioor– da-rlo, a c,nore del ·gnLnde scompa-1-so e a disonoreì dei picco-li 1rnpe.i'stìti". ox ahia per uie::zo clellci, bor!!/leoia, déU!'ari,tocra::l,a fi· :cc!< ;~7: ;p-94 K ::,-~ nanzia ria •il privilegio della nobiltà del sai1.[!ue; è I t~ , . {JILt;;;;:: U/"_J(/,, tlLU po1:e§. ci.và prr mezzo del popo!o, della, r;cnte. del la· - qibl iotecaginobianeo 1

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