Compagni! - anno II - n. 6 - 16 marzo 1920

COMPAGf.'ll 9 prià rivoltij ::=.pirilualc. Nulla dì tutto questo. Come artista.e -coiii1ie uomo, egli è un ,candido, un mìle .. O::>tile alla gueTra, !::>°C r_as:,:egnat-o a coni.ba} terla iù nome dellà teoria tobloiana delle << 11011 l'cs/élenze "•, Fragilissimo. di fibra t: di sa1uLc, s·è lasciato, lrascinare nel più s0zzo fango Jcll.ì trincee più 1ischiose, senza un la– merttò;. scuza una prolcsht che non fo.s:;e pel dolofo degli altri. Soffrendo. infenHilmcntc nella carne e ùcl cuòre, ~i è comunicato in w1 libro, come·. rapodlo-io aùtico nel sacramenLo, :coema un'fra, !::>CiìL.a llll rallé,Oit'C che non fo::sc di un ordine a:::.solut.:imcnlc ideale. Gli t'. rnorta la ù1ogìi6. Gli s·è sfasciutu ia CU!::>tt. E' torìrnlo •ai \ivi, fouh dalla frirrcea imnwn<la, leso e ma– lato. Eppure, nei suoi tcrr·ìbili facconti di guer– ra, \O.i. non ,:;ccnlilc cclieggi .. :i;rc che lù << fJìctft n - in uirn forma,. è --.:-à,o~ fiera e. vìrik, rnà a:::;. -s9lufamentc scewtt • di quell'acerbo· spirilo di dispel.lo, di r-i\-incila persona1c, che :oi riYcia., ad cscnipio; nelle 1ne:òchine pagù1c di qualclie lel– teralo 110::;lraùo, diwntato hubcevico cd anti– guèrtc'.:,;c;Ò,solt~nto d,o:po aYel"r;ro,;alo al fronte, per un a1v10 ò. per un giorno, la gioia dei pi– dotdfi e della paHolLolc dum-dwn. • A prorn ,i tradurremo, nel pross·mo nu- .incro, alcun.i capil,qli Jèll-Cllinw ilon'w, g-iun– toci ora nèlredizìonè fi,;111ce.-:e dcllù. Sablicr. con un'àffelluosa pi'escnlazionc di Slcfan Zweigl -. l'epigrafista di Lieliknechl, già ·.rallo cono– scere 1ellc pa3·ine tlì Con1pagni! -- e ·undici fPlr– ros:C La Yole di Fra11z ;\J a'.::ercel, diseg11atc alla sua macabra. rnaiùcl'a. che puù ricoi·darc cede fantasie ri1orluaric di ascoli. del trecento: quelle allégorie U\l po' ingcn_ué, nù1, imp1;cs:::ìonanti nella loi·ò ispirala· rozzczzà, che <ncontrate an- . cora in. ci uàkhc cirnilcru ài, campagna, e vi fanno a!)ora Sentire, in un bri\'ido, un po· del freddo di ·sot!eiTa... . : Di quc:;clc illu:::trazioni del .Slasei·ecl, in– tan.lo, et:covene due, dove ·tra un nero mortua– rio a1:rpena ::;lriat-o di bianco cli:slihgn_elc croci, J.esti:hi, pugnali. 5chclel1·i irn aggua Lo, inozze membra 'csullaùti ·1ra lè :;àetle d'un c::;pl-o,;;iv,,: ciò-che,la guerra può ispira1 1 c; irisoirnrw, un po' più.. sinccrarncn!c èhé ai lli:òegrwlori dclì'lllu– slr'a-:.:ione Ila liana· o alle variò pinte descrizioni pour- clànu:s _di Lui 9 ino IhJJ'zini. _S_elt°: s~contl t ,igr1eua; è scllcrnatizzyto uno 9,1:.:1ui::;1 pn.t tra· aici narrati nell'Ulli11i6 uomo: quello del mu:=:i– :isfa co1{1battcnlc il CJùalt:,!::>fretto dall'arrne av- • ,à::'a.Ùa; si" fH1ra il pello coi pugni dii usi, 111a Iion .appena il pugm~lc gli ha scaHHo la_ Hì:1110 -'lainia~10,neces:::nrià "à c(,ocurc l SUOJHdallo sl1'unìéri'lo - i::tinLivamcnte la scr,rnde e ~pa- • iailc.à le bi·accia per ·rnetlcrla in salYo., ,di gui::;a .che-il coltello si ·profonda nel cuore ... \la nu1:n -rngliarno a,nticipa'.·,ii_, y,ol rischio di ~ciuparle ·nella fretta, ddlc rntimtc bellezze che 11 Latzko ha potulo cffon<lcn; nei :::uoi libri di guerra: '.\le· bi,blio.tecagi1 obi raviglic tl'artc, e. lezi,oni d'umanilà, che i rea. zionari cl'Gnglleria hall la nobiltù di wmpcn.– sarc, 11011 forse ancora , col' capestro, ma non certo con un pussaporlo per la libera Elvezia - come fa rnlci:ri:!'iano. ameni, •il Po palo di MussoM • lini e la .scg':-'u~acc ·11alia. . .\ndrcas Latzko, come s',~ detto,' si !:rova iri ùn :oi:ll'lalorio .... Sco.mrnctli..:rtno clic non .sanerà? Le' màlaltic dei conmnisti. iincl1i.:le cura il mc-· dico Iforty, hann,o, il diieli.o, cl'Ò;:.!::>Cl'C ing·uari" • bili. E s'iccome il, medico· lioHv. t:pecialisl::i i_nchit·urgìc poiiTiche, ò Yoloutic/ì' tcnutò in cae rica daJl'lnlcsa, Ycdrete .Che il. povero Latzko non lasci<•rù • rinfei;mcria che per il cimitero •. Scornmcttùuno'? E' uu·idca. ' .M.rnco R\:\IPERTI. ' Per la seconda yo!ta," si iegge di ladri riusdti a penetrare in un-a ifala da. ballo, e ad jmporre c0-11 le pistole spianate la conse.gna deae borse e dei gioielli. Cì volen1 la guerrn, per_ rida, credito e rnga ali'av• Yentura del Passatore·! Il ba1Jctito non lavora più nell'ombra degli angiporti. Passa invece, spavaldo e impunHo, nella aule illuminate dove il borghese, cio.i:1,. ca. dove il fornitore balla, dote il pescecane ostenta ,· suoi anelli q·oro e Je sue « cocottes » la sera. Noi non aècettiamo I.a solidarietà <lei ladri. Per noi il masnadiero è ·senza poesia, )fa il brigante da yeglione ci diverte. E non pC'ssiamo negarf:'t :m sor. riso d'indu{g,~uza, , « SimiJia ~imiiibus »... Ii iurfa11k. dc! vicolo rn a ce(care il furfante del salotto. n b:mdifo della Jeggc ruba al bandito della morale. Pc:: __ -:.prc(arlo si metté ìn « frak )) C()-me iui. A pa-l :i -;'1.~i, lo prende. per il collo e doma~da 1a ·borsa. Vuol", ~s:;:;·, t: , 1 enaro mal tolto. Sa che quel ·denaro non ~ S':o . . :.l "· n-on è nep, pure dell'altro. E in nome df.;t]a i.:o::i.•nc h::moraiità., in nome del comun,,: dirittò di violenza, lo prete;idc. Non sempie il -l'urto è una restituzione. J\Ia spesso è una gi,u~tiziu .., Salutiamo.

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