Compagni! - anno I - n. 21 - 1 dicembre 1919
COMPAG/vll ll' " Peppino, Peppino; oh, Dio! n e ,risvenne .. Il signor Casiraghi, copista di un gran gi orna– lone quotidia,p.o, filosofo semplice e nause.a.to della vita, nond:i,è ?i ~utte lè abe~i:azioni • ch'eì-à obbligato a mettere 1.n iscritto, .per annegare gl'infiniti dispia– ceri procuratigli dallà sua onestà.. inconcussa,, o'era presa per ·arri.ante la « steUa" sifilitica. ' Amante! Sicuro. E quando, a spett.a.colo finito, nessuno le_ offriva la cena e il letto, •1ùi se la por– t.;i,va nel suo àobaino, le scaldava una ~ di caffè la niet_tèva a letto come- una b,u:nbina, le sfiorava '1-; bocca tarlata còn _un bacio affettu,'oso, e poi via 'al tavOlin•o,. a rieopiare, con unà caJlig1·afia ·leggibile qualche :buona discòrsa .di ·nazion.i!Jismo.! , Che_·imbecilli gli uom{ni t, boribòttava il sigbòr CasiraghL' Ragionano. tutti come il loro giornale, e nort capiscono che il •giornale ragiona secondo l'in– te't-ès~ dei suoi lettori... Intanto la donna ·ruBSav.a .come Un gramrµòfono. . Quand?, con un sospiro che ,parve uno sbadiglio, la « stella » s~ decise al risveglio, lui ;,e la prese sotto brrtccio .è se la porl,Ò via, ìrièntre i viveurs di-· sperati rioccupa.vano i lÒ-ro posti •e il maestro, con uno sl_ancio inipròvviso,. ·attaccava Youjou, musica di un'allegria molto lugubre .• . " La vogliarnp nuda»! utlò uno dei terzi posti, e ttitt-0 .finì. . .. • .. • . _A èa,sa, lei, che aveva le la.grime coaguJ.ate sulla • poudfè gr16Sa, disse·: « Se.nza oriore ·,-;, • Forsè perchè l'onore, l'àv:ev-a perso 1-eia quindici anni; per fame. . « Senza. onore» diS&e lui, che per mantene1'e in– r,egro il proprio, nell@ ·notti di i?lenilunio, fischiav_a la Boliè-rne per scaldà,rsi. • • .._ .• ~- Perchè s.enzà onore Z .:_ ripetè lei. Lui lo ·sapf)va, ma a quella povera donna malata non v,oleva spiega,rlò. Senia onore. Oh Dio! Ecèo. Legato su una, ~dia, con ima benda bi-anoa sti'etta intorno agli òcchi ... Gli occhi. sbarrati elio non vedranno più)l sole. _ Un plotone .di fanti patlidi,- un ufficiale con la visiera abba€sata per n on· v edere; po.i un_ coma.ndo che pare un singhi!)tzzo. st.ra,ngol-a:to, un crepitare la- . ceranto di armi -ché .scattano incerte, che non vor– rebbero colpire ma in1ìne oolpìscono, CBn forocia, con p.recision_e ..., E un _t1rlo,·Un u1;io di bestia sgoz– zata. n grido delle vi€cere diiì_.3!niate.Poi del sangue, molto sangue che fuma a spirali lente, 'indifforen_te. Poi più nulla. Forse, un fiore,· nient'alt,ro che un piccolo fiore lasciato -è'actere da. una mano di filantropo. Perchè, <\ ~nz.a onore ,, 1 Sarà un particolare in– significante( sarà un ~rrore_ del telegrafo. sarà con; è impossibiie, è assurdo ·s,mz(J; e poi, perchè unza? E' con. Sì, è con. « Con:·)) o «senza" 1 I suoi nervi e-0rrosi dal c~kimelan o rion reg.ge– vano; · si sdraiò sul letto sganghera.to e fortunata- mente si addormentò. • . 1o seppe •poi dà un a-rriico, uno snob annoiato ~ distratto, che fra una siga-retta e l'altra, èon una voce 'ì-auca-e fasti..dipsa,. glie lo spiegò. con sufficiente .ehiare:i;za. Lei ebbe soltanto un brivi<l•o, una smor– fra.;: la .ilmorfia dè.lla .suà fennninilifa orrendamente offesa. \ • Partì su un' celere di lusso che attraversava l,a piana tilì Gorizia. ... Dove sconvolti e placidi dormono i morti delle grandi battaglie, i morti travolti dagli uragani di ferro, i morti dì freddo, di fame, di nostalgia, di noia, di malinco·nia, cbe si contendono il terreno rosBiccio. :Ma sir.come noò aveva le carte in regola, e aveva inobi' CO ancora un po' di poudre grassa sul seno, ed era. febb1:icitMJte, 'l'arrestarono i ca,rabiuieri ~ la. invia- rono ~'autorità; in u1;1ospèdale. , Cosi, anche nell'ottava dei morti, la picoola t~mba, . senza onore non ebbe un fiore, ne.nuneno un . r1ooolo :fiore. GIOVANNI BIANCHI., MASSIMEVANGELICHE Io,. quando resto colle ultime due ·lirette, mi butto ~nz'.altro in_ una lil)reria; e vo cercando fra le edi– z~om popolari qualche Jihro filosofico che m'ispiri il, disprezzo, della carne (sia fresca che congelata), e La noncura1112ia dellà vita (col relativo caro-viver.e). Così trasportato fra le nuvòle da idee abbastanza trascen– dentali per non cost~r ·nulla, tra l'infi.nito e l'eterno dimentico alquanto l'immanente vuoto delle tasche ed il vicino btontolìo delle budella . Giornato siffatte, ad un individuo come me• smò– b~litato 'ed, idealista, ciì,pjtano con una: flrequen,'.;a, ter– nficante; ed anche ieri fui colto dal solito malote ,irnpro_vviso, preceduto da sospiri profon< Ii, <l'a sguàrdi supphchev9h alla. strafottente a.zzur.ra volta celeste da furiosi accidénti a tanta ge nte smobilitata m~ . non ideal~sta, che certo. non se la passa così briisca ed entrai nella prima libre1;ia che s'imhattè su~ miei passi; nero, risoluto, deci'so. Era· la, lihreria arci– vescovile. - Toh 1 pensai· fra me, ecco il segno del Signore che chiama, le sue pecòrelle smai:rite, impe– rocchè sta reritto ... ma lasciamo andare. Diedi l'ul– timo vale alle due ultime lirette e me ne uscii con ilì'l santo vangelo di N. S. Gesù C-ri:sto, nella più l·ecent-e traduzione italiana (ariche Nostro· Signore, 11 quando a quando, vient de pa1·aitre ... ) con disegni, note ~llustrative del t esto, doppio imprimatur, ecce– Lera.. L'apersi a ca.so, come usava Robinson Cros-uè • f ' e come s1 a alla lo tteria per correr là posta- ed c·ooo· -ciò che vi lessi: « In verità vi dico: 1,i,n ~eco entrerà difficilmente -nel regno clei cieli» .. Passavo giusto accanto al palazzo priillcipesco di S. E. il ' cardinale, e mi diedi una frègatina. di mani, per~hè ... • era ben ve,ro che la. mia stanza di miscredente {smo– bilitato idealista) era misera ed insuffìci.ente, ma era u.nche vero che il regno dei cieli era assai più mio che non_ fosse del principe della chiesa. P,roseguii: « La in-ia casa è casa cl·i preghiera,' ma ne avete fatta •11:nci spelonca d,i lculri "· . A1l'animaccia se Rdesso. Cristo tornasse al disonore del mondo!' che roba,. frà men,se, prebende, elemosine, banche, spe- ,ul,az10ne, .camorre, pretese alla corona e... benedi– zion~ di mitragliatrici che vomitano pallottole da– tanti e sputano marenghi di d.ietro. Dice infatti il santo •evangelo: « Amate . i' vostr·i nemìà,, fate del be-ne e· date in prestito senza sveranza di profitto "· Proprio quello che. predicav,ario a me•·ed ai miei compagni i cp.,ppellani _militari, e giusto quello che fa ogni giorno la Banca Romana e filiali di San Paolo-. ,, __ ..... , _-·_Edil· vana:oÌe dice: « Gi,à·i a voi, èhe caricate !fii uomini con ;,f.,i insopportabili, mentre nev1ntr, con 1111 dito t1Jcru/,: quel car:_ico .Guai ci vut'; che /a!.,bricate lìlon,;m,:,nt;', ·mentre l. 71arlri ·vostri-·-f.11rano 91:ei rl,P. •,cc i.,,.. ,.,,... Santo Vangelo bcricdelto !· Come si fa a dir : r.al, , ,i-: coloro che ci glorifìrA-;~lO in tutti i rnnd:, ci c,c.a: 1.ar, e. ri. ci·oificano? •Io a\ ,:<\·o una nn1;110 :, !l q 11c.l !a :.'\.~~.a famosa, dalla qua.le .er11u0 \'P!ale \'ia le ,ultlm.e il\l<t!
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