Compagni! - anno I - n. 10 - 16 giugno 1919

.Anno I - N. io (Contocorren_t~ -èoll~ Posta) Visonovallifioriteche sembrano abissi,visti a distanza. e spaventano. Coslle rivoluzioni. E. Com·deroy. . Centesim.i • 20 - I Abbona7n.ento annuo L. 5 Il MAN-IFESTO DELLA llrINTERNAZl· I partiti çom1m:sti riuniti a illosca hanno lanciato al . proletariato mondiale, in occasio11e della costi/u.::-ione dc/la. 111. Jntcnia~iona/c, il seguente manifesto: Ai proletari de! mondo intero ! Scttantadtie anni addietro il partito comunista, :r:1ondialc presentò il suo programma, sotto forma, di Manifesto, composto dai sommi annuncia.tori della H i rnluziono proletaria: Carlo Marx e Fede rigo Eri– gels. Sino da allora il comunismo, appena iniziat.a Ja sua lotta, fu fatto bersaglio alle menzogne e agli udì cd alle calunnie delle classi dirigenti, cho - a ragi~nc - hanno raYYisato in e so il loro mortale nem1co. . Durante tre quarti di secolo lo sviluppo dd co– munismo ha percorso un cammino aspro e disuguale, donnclo subire, accanto alle viotcnti tempeste, i pe- 1·icoli di decadenza; accanto al successo, le gravi scon– fitte. Ciò nondimeno, il movimento seguì in sDstanza il. cammino che il Manifesto del partito comunistn. gli aveva predetto. L'epoca dell'ultima lott~ docisiva è giunta pit1 tardi di quanto hanno preveduto e spe– rato gli n.postoli ddla Rivo-luzione sociale. Eppure e3sa,è giunta .. Noi, comunisti, rappresentanti del p ro– letariato rirnlu.zionario dei vari i paesi .d'Euro .E.fr : di America e cl' Asia, a·inniti al Consiglio· di 1\ 10,sc a, ci sentiamo successori ed èsècutori cli quella grande cau~ •il cui progra,mma fu annunci.ato- settantadue ani:.i_adc!ietro. _ • .••·Ìn ques~o mOlll{,!)tO!nel quale l'Europa intiern è cc.perla dai mucchi d1 fumanti rovine i principali autori ~~]l'incendio sono. o~cnpati a ~coprire i re– ~ponsab1h _dell_aguerra. L_1aiutan o in que sto còmpito 1 lo_roserv_it~n, pro~esson, pa~· ~amenta.ri, ,giornalisti, socrnlpatr10ti - assieme a varn mantenut i della bor- ~~~ • Ncl corso di una serie di anni il socialismo ha' predetto l'inevitabilità di ur~a guei'.i'a imperialistica. Le sue cause, esso le ha viste nell'insaziabile eo-oi– smo dd)e cli:ssi ~ii)genti dei _due principali a.ggtup– pam_cnu. c d1<tutti i pae_~1capitalistici in genere. Due an~1 _pnma d~ll<?scop~10 de!lf!-guerra, i capi 1·espon– sab1h del socialismo -di iutti 1 p~csi hanno indicato :,,l Congresso ,di Basilea l'imperialismo come la causa de.Ila guerra imminente, lanciando la minaccia della rivolu~ione socialt> 1 la _qua~e _avrebbe portato alla Tedenz1one proletaria dai delitti del militarismo. Ora, n dopo l\1spe.ricnza, di cinque anni, e dopochè la storia ha svelato l'appetito predatore de!la Germania e sta rendf,ndo, non meno chiare le delittuose azioni de– gli AllPati, i socialisti governativi dei paesi dell'In– tesa, seguendo i lor~ governi, contiuuano a vedere )ìell'imj)cratore tcclescÒ ro\·csciato la cagione <leila guerra. Meglio" anco.ra ,, i soctal-patrioti tedeschi, i quali a.venino p r<:dama to neil'agosto 1918 il "Libro Bianco dcgl i Hohenzollern' » il r«un,o vangelo dei po– poli, che si lagnano o·ra, d'acco1·do con i socialisti • dell'Intesa, con una abietta bassezza, della rovesciata monarchia germanica, come della principale colpevole della guerra. In questo modu essi vogliono far dimentica.1-a 1a parte che hanno avuto nella guerra, e nello stesso tempo procacciarsi il favo,re dei vinci tori. Eppu Te, contcmJjoraneamente alla J>arte dhe le rovescia.te di– nastie dei Romanoff, degi Hohenzollern e degli Ha bs– burg e le cricche capitalistiche di questi paesi, hanno an1to nella guerra, anche quella delle classi diri– genti della F.rancia, .dell'Inghilterra, dell'Italia e dell'America si palesa ora alla luce di •rivelazioni diplomatiche degli eventi passati in tutta ìa sua in- fini tii, delinquenza. . La ,diplomazia inglese non ha aperto il suo enig– matico velo prima dello scoppio della guerra. Il Governo della City ebbe paura che, se esso avesse prc-clamato apertamente di schierarsi nel caso di guerra al fianco dell'Intesa, il Governo berlinese avrebbe indietreggiato, e la guerra mondia.1e non avrebbe a.vuto luogo. A Londra la guerra è,ra deside- •• rata. Perciò l'Inghilterra si comportò in modo tale che, mentre Berlino e Vienna spè\'avano nella neu– -tralità inglese. a Pietrogrado ed a Pa,rigi erano in• vec~ sic1:ri. ~ell'intervent-0. ~ '· 1 _ _ _ " ._2_ • ..;. ___ .,._ .e: ______ ~ Il Governo inglese calcolava, di prestare ana Russfa ed alla Franci a un niu to tale da potere soltanto indebolire il suo morta.le nemico la Ger• mania. Però, la poten;za del milita rismo ,tedesco si riv,elò così forte da rendere necessario, non :;:o!tanto un apparentR. bensì. un rea](' intervento nella guerra da parte dell'Inghilterra. La parte del " t.ertium gaudens n che, secondo la sua antica, tradizione. spe~t!lva all'Inghilterra, -toccò invece agli Stati Umt1. • La riconciliazione di Wilson col blocco inglese - il qna,le limitava unilateralmente la speculazione del– la Borsa amerie1l:na, sul sangue europeo - era tanto più facile, in quanto gli Sta.ti dell'Intesa ripaT:wano alle offese al « dir.itto internazio,nalP », offrendo in e.ambio alla bo,rghesia amer icana larg hi profitti. Però la colossale prcponde.ranza. milita.re della Germania; ha costretto il governo di Washingt on ad abbando- - I

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