Compagni! - anno I - n. 9 - 1 giugno 1919

COMPAGNI! RTTORNO RLTJIRTTBTO DIPfftE tedelusioni della democrazia Il giudizio dei socialisti cho furono contrari rula guerra p,er ragioni di principio, di fronte al frattato di pace non poteva. essere che quello che è. Se essi fossero soli a giudica.re questo trattato come il documento della vio'lenza e della prepotenza e come Ja, più chiara mi~nifesta.zione dell'imperialismo in– tesista, potrebbero taJmli afferma.re che il giudizio ,è intercssàto, passionaJe, detcl'minatq da precon– cetti e (la settadsmo di parte. Ma il giudizio socia.- lista. collinìa oggi col giudizio quasi gencra:le; con questo di diverso perù, che quello ',parte da ragioni di principio, si ispira ad interessi che supera:10 le contingenze e gli ambienti; questo ii solo detcrmmato dalla insocklisfazione, ·dalla delusione, cbllo sdegno, anche, per la inappagate spe:ra.nze . I socialisti i.nternaziona.l isti ·non muovo110 alla critica sostanzialo del trattato perchè esso ha fasci.atei insoddisfatte le loro aspirazioni. Noi, in t~r.naziona- 1is1.i non aceoi·da.mmo mai il pitt piccolo credito nè ·a q;.esta nè a quella ·delle parti belligeranti; notn, possiamo quindi prova.re alcuna delusione se 1a par– te ,,ittoriorn non man.tiene qnèllo che ha promesso. . Delusi, ·invec:e, a buona ragion<', di' fronte alla propria cosci<'nza, debbono essere coloTo che. alla guen::i, prestarono tutte le pi LLlarghe fiducie; che fecero credito ai governanti di ogni più vasta spe– nLnza; che gridarono ai popoli la necessità ,dell'atte– sa benevola, deJla .dedizione incondi2Ji,o:nata; che, per 1a guerrn, e per la. vittoria, rinunciarono al pensioro, alla critica,, che si fecero persecutori d'ogni opinione contraria, denunciatori e violentatori di chiunqtic non giur~sse nclla santità. cklla conftagr~ione .. Il pensiero tli costoro .....:. sopratutto d1 quelli che, socialisti iritennero opportuno mettere in un canto il social~mo per la. patria, quasi che le i,dlee, i prin– cipì, le convinzioni_ f6\sero <'Omeg_li abiti ,·ec~hi che i;i ripongono, che s1 volt.a.no e s1 nvoltano - 11 pen– s·1ero di costo,ro, diciamo, attraverso l'ama~·ezza della patita. delusione. e <.klla doforo.sa '<'onfess10ne, e 1~ questo motnonto, per noi, <li conforto; J)Cr le genti nostre, per le fo1Jt1sofferenti, di largo im,egn.amonto: ~{frt1i non ricorda. la premessa, « democratica n di 0.~le. ~tag11er.ra? Da om, in poi non piLL·!diplomazia ~ ~grc.ta . Wilson lo aveva gl'.idato di sui tetti e tutta la democrazia curopN~ gli aveva fatto coro. L'Intes,1 rappresentava ufficialmente, sui campi di hattaglia e neJle co.ntratta,zioni ,diploma.tiche, questa, democra– zia,. Se l'Intesa aYcsse vinto, se a,ve,.<:;se piegato aì suolo la prepotenza barbarica degli imperi centrali, il mondo sarebbe stato liberato dalla diploma,zia se– "reta: alle nascoste trn.rùe oligarchiche sarebbe suc– ~eduta, nei rapporti inlernàzionali, la più ampia -- ed aperta pubblica discussione. I rapp,resenta.nti d€i popoli aNi'cbbero sapute; tutto. Il diritto di pa~ • e di guerra sarebbe passato dalla competenza dei pochi a quel1a delle moltitudini. Tutti ce .ne fecero garanzia,. Anche quel me,schino 'Bwreaii Socialùte Internatiiinal di Bruxelles che, •per opera specialmente-di Emilio. Vandervelde, era là'iventato una mac.chi.na , di guerra dei governanti uell'Intesa.. • Ed ora L. Ora - a completa vittoria ottenuta - l'oligarchia intesi.sta impera e regge, crea. e ,distrugge .aggruppam.enti pol,ita.r..i, fa e disfa m1ove allen.nr.e, ibfiotecaginobianco stabilisce nuovi equilibr.i <li Potenze, f1mesti quanto que.lli che hanno comp.ro! rnessa e sconvolta la, pace del mondo. O.ra una r.istrettissima plutocrazia, nel retroscena, muove i fili dei pochi rappresentanti dei grandi Stati capitaJistici, che dispongono a loro ta• lento, sen:za appello, della sorte ,di milioni e milioni di uom,in'i. In questa pazzesca 'pretesa di assestare, P?r l'eternità, il mondo secondo gli schemi menta.li d1 1:n ~rup;po _di politici e secondo g'1i inte:ressi at– !uali ~1 una ohga.rchia di grandi finanzieri, sta tutto 1l__ pencolo dello nuove conflagrazioni avvenire eh'? grn, m011tre anyora la pa.ce non è firmata si d'eli– IlPA 'lnochiarissi.me nelle previsioni di chi iia senno. Così nn11a sanno i parlamenti, nulla i rapp.re ,sentanti delle nazioni di quanto si prepara alle genti per il loro presente e per il loro cfumani. Le àiscussiotii odie,rne so,no basa.te sulla incerta nozione :di un rias;,unto. L'intero trattato di pac.e è sconosciuto an– co,ra ai deputa.ti de,lle diverse nazio·ni dell'Intesa. Nelle repubbliche di Francia e degli Stati Uniti nei regni costituizionali .dri JnghllterJ·a,. !d'Italia deÌ Bdgio, i dttaùini -- che avrebbero ùo,uto ~aper tutto, c.onosceTe tutt.i i particolari ch:11€1 d'iseussioni - ,non hanno potuto m·ere vis.ione <le!le co~1dìzio111i p.rccise imposte ai vinti dai vincitori e delle quali s.i sta ora· discuiendo ·al tavolo della Conferenza cli Versaille:;. Neppure i dcp,utati sanno con precisione in qua.li modi e forme la democrazia dell'Inte.sa sta strangolando i popoli che, vinti, sì sono liberati colla rivofozione dci loro govcrnAnti, l'csponsabili, cog.li altri, ,diella trngedia europea. I deputati sa– ranno chiamati poi, più ta.n1i, n. mette.re lo spoln!- 1 rino sui deliberati i ncmovibili ed a prov;-eclere -– questo sì! - alle esigenze enormi della situnione gravissima lasciai a cla]b; guena. Democra.zia ! Abo- 1iziono della diplomazia segreta! Diritto ::ti popoli di <lispo:rrc 1iLernmenie di se stessi!. .. L:i burla, è troppo atroce perchè, oltre che la no– stra, non sm,citi anche. la prot.est.a di colo.ro che· - non sappiamo con quanta bnon;t, fede - pur dir.en– dosi socialisti, a.ecettarono la politi.ca d<i guerra. Ed: ecco i Renaudd, ceco i Thoma,<:, ceco gli He.nderson - ecco tutti i socia!patrioti - Jcva,re L. voee eont.ro 1•antocra.zia intesista,. Ecco Giulio D.csti·ée - colui che eh parecchi anni, durante tutta la bella guer,ra, girt'.>pel mondo serven– dosi della piolà che ispirava. la, d11.rn, sorto del Bel• gio rr•artiriz.zato come di tamburo alla pc!itirn del– l'Iptcsa ·« democ.ratica » - ceco Giulio Dest.r{,e oggi gridare dalle colonne .diel gior.nale Lç Soir di Bru– xelles tutta la, propria indig:nazionC' contro questo oongrcs<,o del'.,t. democrazia peggiore di quel!o delln. Santa A.llc::rnza. Il giudizio di questo Pietro l'Eremita del!a cc111- tima guerra della civiltà, n, a proposito ,della. demo– crazia delle deliberazioni <li Parigi, è clcfinitirn e mostra quanto fossimo nel vero allo:ca qnando, a.lle sue ,p;re.dicazioni belliche, noi opponevamo il nost.ro scetticismo circa la, capacità delle borghesie <le11' In– tesa a dare al mondo sanguinante la pace giushi ~ democratica. <( Noi non siamo consultati - scrive Destr-ée -., S'occnp:rno di noi come un pesce d'una cil'iegia. Cer• tamente noi siamo i rappresentanti, gli ele.tti, dell~ Nazione. E dovremo ratificare il trattato. Saremo li– beri di dire ,d,i sì, saremo anche Hberi di" dire dii JlfJ, con 1a certezza però che· ciò non avrà alcuna e.on • i .j

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