Compagni! - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1919

COMPAGNI! però dl molf:a. correzione, ci viene da:ll'Inghilterra, ooi tre secoli che ha ,speso ad ordinare il servizio Jmbi>lico della povertà, da che la gloriosa Elist-t~tta ne fece ca– rico ai comunii per l'aboli~ione dei roomMteri. I clericali omama;no furto l'inoamero e la vendita dei beni ecele-. -~fasticl e l)lonastki. Furto sì, _ma non a ve::.'"'COYi, priori (.Uibbati, ma ai pon~.ri; chè dei- poveri fu in origine il patrimonio dclla Chiesa. Noi sooialisti rltol'Illitmo .alla idea cri&tiana delht .oocietà come istituto <lei poveri: -· non. pt;oj;i'/denzn _di la, ma ptov,1,'idenza di q1W,. Noi so– ci.aJ:1..s:ti abbi!amo . 1::i. santa ~1'lldacia di afférmaTci più cd&1;iani de1 preti, anzi i -soli cristkmi del secolo. . • 11 diritto alla aoltu-1:a si con1."episceed es plica tln ter– wi ni breyi e precisi: forni:rt! tutti deUe più eleme:nw.ri (:< !JWSCCJJ.ze e delle più generali a:tti,tudini media'llte la :;c uoht scb ieiìtamente pòpolare. Due gli intenti umani e :-;oei_ili. Fare cb.e tutti entrino nehl.a vina consa,r,ev.oli .<leJ,Jeproprie forze e capaci di scegliersi JI lavoro: ,sop– .lll":ÌJnere il più gnrn numero che mai si possa di artificia– H à\fferenze, ·wr<'hè rlnw.nga J.),OStoe cam.po a queHe i;ale, chj:) p1X>venganoda dono d'intellig enza e d.a YOca– ziòne· di ,attitudini. Qu.esto l'idea della ,scuola popolare ~e)l'avvenire, ·che metta tutti indistintamente in con– tatto dei primissimi elementi. del sapere, e faccia -lecito •a ciascuno di .sal.irc tanto quanto porti hl ca.pacità ,sua. 11 preciso oorltrario cli quanto accade ora: che quelli i q1w;ll, per ear,,'Oo per fortuna entrino in pochi :nellia pu.lestl'a dell'c art.i e degli ,studi superior,i (mi sousi110 ,~li sludbllti elle anche oggi mi ascoltano),· <."fedendosi pri'ri-lf!giati d'iugq;no perchè !)riv,lJ:egiati di mezz.i, guar– <J.a.nod'1a,Ito in -basso La rna ,ssa esc lusa da];J:a cultura, e usurpando -poi a privato e& -erciz.io l,t scienzia, che è dono dcll'a mrn1nità. com<'!° medic i, inge gn.,eri, ~ivvocati, fan•– macisti, speeula:no su le m-èu.raH miserie, e su i biso.gni e .:;-ule.,sofferenze ,sodali. 01:l-!<Jnolte di queHe professioni, dètte liberal'i per derisione, spaTir,anno; cioè <$i conver– tiranno in ,r,,-ervfaiipubbli(;i e obbligatorii, perchè del– l'uom0 non riu:ranga e$POSto alla gara ,se non quanto è cii ~-erlio, di scienza, d'arte, o d':llspirazione di v1rtù. ì,r <JJritto al l<woro esp-rime preci,samente l'opposto <1.-1·1a Ul.l'!,~rtàdi· co;ntratto.' su cui si regge il presente ordine sociale; .è non po,tJ·à avverarsi; ~ oon mutate le condizi0111 ..ele:mentiari della vita economica. Da che .i J?rindrJfi Hbeni:l:i finirono .pér tr-ionfàre •delle veechìe ,;hi,s8i e dei vecchi privilegi, l'esercizi.ò .delle m-ti. dellle lll'ofeé"'Sionie dei mestieri con<.-ernenti fa proclnzfone e il tr.iffico non fu più 4egàto a ga1-en.zie di eo1•pi, a t;ir-0- dnii, a patentJ, .-a concessioni. Le ment:i. deg}i operai e .lavoratori in genè1:e, scaltrite dalkl. CO'lloorrenza. raf- 1i11atb dai 1'apidi .progressi della tecnica, sono oramai d'i,entate nei paesi più civili menti d'uomini ·liberi, che nella gara e nella lotta per l'esistenza portano i vivi sensi della pemonaJe_ dignità, e fa onesta ambizione di no-11soggiacE\te .a nuove· padronanze. - Ma ecc"O llill ,singolare cO'Il:trasto! Se è lecito a ciasc,uno d'o_ffrire il pro11rio lavoro come operaio, .non c'è, per cffetbo degli ~ principii, d1 liberuì., produttore, in– obbllgo d1 darne. 11 liavo1,oha il.suo mercato, .e la oon• ".,orten:za, ché ne rirrv'iliJSceil pregio, lo ri<luce a mei-ce : me.ree umana: àa ·cu;i<leriva la novena schiavitù.· La lega non numerosa dei grandi proprietarjj_ e capitaatsti, cdl prosnntuoso titolo di Ubertà, spadroneggia sicm-a e indJ- ' ~utata nel xr.ondo politico e ~ociale; procedon dl con- -· eerva con loro i minori capitalisti e proprietarii, portJati àaMa voglia del salire ad opprimere i lavoratori, ,sfrut– tà,ndioli. Questi. Uberi e cittadil1i in idea. l)er l'utgenm del bisogno, ài fanno mercenari. : es:po:sti .alle vice1.1cle • d'un mercat o d i cui· L,,"Tioranoil meccanismo, soggiac– <:Iono_ a-Ile ct 'l.si reali o :artificiali; quasi mai si solleva'l10 su la conùi ziJ:> ne d,i proletarii; sempre miseri; ,spesso 'd,i;sperntL • . Oontro la 'libertà. dl contratto si Ie-1·a l 'ispi:11.azl :one soclallstica del ddri·tto al lavoro, che vuole e liminata hl ·concorrenza; 'soppressa la privata produzione; ,:;-osti– tuita a questa un:ialtra di·colllune interesse, e per op;ei,a d'un ente collettivo; elevati i lavorntori ~ membri di una _grande famiirlia, in ciii la so1·te <11ciascuno t11()'Vi aissetto e garrt.nzhl uell'in¼resse t1i tutti. Protesj:ando .oontro ti disord,ine della libertil cli conti-,1tro 1 ,i;,ocmlisti sf ,3fferrnano rior.i,anizzp,tMi dell-<i viti]. ci·i:ile. • In codestn or1?aTJi.zzirnion<.> social<' $'0itn.nto sarit Iecito dl if<vrl'r a c1-<tscm10 -~econdo 17. -1,rnr·ito ecl 1/ lfl-1:01"0suo. Prt>sentemr-nte la mai,, ,1 cl<>l nnx10tt,) eco 1 nmuico vg dj– stribui't,rt fra il nrnprietnrio del fom , •a titolo di ren, cttt.a, rtntranrendi-torc sotto il nom<! di premio. il <letf'Il– f:ore (li ca11it:ili come intc.>rf'i"~<'. i r,oteri 1mhbliei -per 1mnoste e tai-:se. lf'. i lnvon, f'()ri infine <'om0 r,;,1J,1rio f' mereer1<>. E,s;;il. r1·1,rlnHnri \ÌPl tutto. ritp•.·nno non hl quot~ de-Jl:-n·o1·n prn<1ntl0. 1nn P 1 n',,i;110 d'0:-:i~~~D7...:L <1 non ~f>r11r,rP- r 1tH'11tl 11P1llil1i\no: r,,q' 1 'hi'•. i=-tr~tt.i (1.;JJ ~hi:--:og110 3a ·spietal:t· l,ntla fl<>l yi,·,,r, 0 li! fa \·.;[':ime iuc:ousapèvoli .d'n'll eiecn e fn.t;rl+~ m<>rem1i1<n o. ' ' Nella 1 futura 01·ga-nizzn,;ione -tutto il prodotto sarà Ho ·ecagìn b~arco dr~·Jso 1u duç pai'ti sole: pr~!eyamento JJUbblko ~r _le &pese di comune e generale rnteresse, compenso ia era- senno ~<.'Ondo il ·Il:! voro pro<l.ott.o. . Negativa ~ la libertà che fa da embJen1a :11 ·no.S:bro or in.e ~'bdale. Suona così: liberi tutti :<li- <;,'e'l·e~r lavor-u,_ vi contente1:ete -del sa.Lario elle vl cap1te_ra d.i_ trovare. Positiva sarà la liberti.I. sociale: <_>bbliga~ tutu ~ Jaxu– rare salvo olf estremi della pubblica 0.s;,1stenza, 11oom– peus'o a s&'Orbirà J.a maggior pa~te <li 9.ué.Jloche oro. ,a in rendtta, prem.io e interesse. -· Com plemento economico e corornnnento morale dello libertà politi-ehe! ' . • . , :µa quali le vie e qua-Ii ì mezzi per gmngere ~l trionfi? di cotesti piinc.ipii percl1è, entrati nell'e menti e _negli Gl1lm.i., rinnovino hÌ società civiìe? . - Mezz.o primissimo, diretto, onesto e sicuto la propa– ganda-. A fare clie certe cose accaàa:no, l:Hsogna che parecchi. le penisiW> , mo l:tissimi- le credano. Partire da~ sentimenti; e •rinnov ,a.ti questi, nuovi sar:l'llllO 1 val~n e le opere. B.tsogna I "isv eglliare i dormi enti, che da IS(;hill– ,-i igrui,ri. dellia ,schiavitù p-roprui. ,a ,ccetta.no come :r,e1: grazia ~ -largizione .salario e mercede . Risvi eglfati ohe siano, conviene esercitarli i,n atti di particolare flntel– Janza, preparati'ice di quella che sarà poi universale. Muovere e riscall.dare irn. tutti. l'orgoglioso senso_ dçl cit– tadino, ontl.e ogni forma di patriottismo,- loca.Je, regionrule e·nazio:nale .favorisea gli abiti del recrifilo, e disp:ong,'1; gli animi alla spontaneità de.Ua vita comune. Guada– gnare al1à causa .soeiJa.legli operai e gli intelligenti delilc classi privilegiate: Uno -stud1%'0, un professore, un bor– ghese, un capitalista, <>..hentri convi,nto nel-le vie del soci,atlismo, vaiie :oggi plù che non cento e non mille pro– letarii, come vivo documento clel decrescere dell'egoism_o nei più interessati, come prova del trionfo ideale e a:nta– cipato di una causa, eh.è nei ·derelitti e travagliati 8Ì rivela per gf'impeti passiona:ti <1ehlarivolta. Mezzo vivo,: pratico, efficace la ,pr~ssione costante del lavoro sul capi'tiile, onde gli sc1ope1i divengain:o reg,o. latori del r.Lalzo dei €alarii, e la dignità umana ,si r ia.f. fe.rmi 'nell'a l'imitazione delle ore di lavoro. Oc.." ◊r.rc pc!" dò 1 un yi\,acissin10 sl)i.r,ito di classe, :;-cuoLapra tica di resistenza, e a<ll'lest,ramerìto aHe future vittorie. Cotesto sp/rito' non può es:;-ere so-I tanto nazioillllle; -ma deve -es– sere iilternazìonal e. Sarà l'arma ·moralè ed economièa per combattere l 'lnvaden.te -mi~ltarismo,' miraggio pa– triottico per alcu ni. bandiè ra dina,stie-.a per altri, ma iu fondo ,poi i-strumento del capitale e dclla grossa in:dn– .:;-triu: -- vi•ncitori o vinti che gli Stati escano dalLe g'Uerre, la!' ·testa è sem1n·e aillo stesso modo la ·stes~'ll.,, per aggiotatori e banchieri! • Utile. i:strad:amento la cooperazione, purchè non de– generi in egoismo collettivo~ d'una frazione •di opera'!. contro tutti gli altri. Assidua, costante, pa.ssionata vuol essere 1a partéci– pazione ~li opera-i a.Ra villa politica; non solo -perchè questa è opp<Yrtuna palestra çli socialità, ma anche ·per, premere d'oi.rni parte sulla pubblica fina'llza, e rende1,r,1 atta u soddisfare J. pii1 ,generali bì,;;0o:,"Ili dei meno ab- bienti. . • · . OooJ)eraz'ione, Ooin.une e Stato: ecèo i tre terminii 'dJ quelln. forma. sociale, che non sarà più .di sfruttati e dr &'f.ruttatori. , . _ • Vi ringrazio d'avei:mJ invitato al parlare. Se vi parrà questo modo utile d'incomi,nciare, continuate pure. Non. sarà nome vano quello di O·ircolo d-i stwlii sociaU, se vo:r– rete favorire e eoilti,are questa mani.era ~di 1iunioni istruttiYe. Porterete ·unovà lu ce negl 'i; animi ,, stl"i, e dai vostri .si diffonderà negli ani.mi di tanti e tanti. • Sarete i benemeriti di molti o perai. c he invano tentano di crescere j,n dignità d'uomi,ni e iu coscienza di citw.– dini, e per difettò di rneM...i e di lumi, o sj rinrnrt.gono. o ricadono ne:Hiapjgru vita <lelle vecchie plebi: Se rolefo continuare, _non· fate cnpo a uno o a •due. ma a molti che ,·i istrui:;-cauo. e consiglino. Le gra-nd'i i<lee -non IP. porta ,a spall:a un solo uomo, nè c.umminano sul filo d',ut ragionamento o d'un c1Lscorso .. C'è bisogno di pionieri, e ùi lenti lavor(ltori di tutti -i giorni, di animi ardenti (! di calmi di;scutitcxri. di ,cutusiasti e di èriti-ci, di di-~trnt– tor.i e d.i ricosb·uUori: e ch1st11'llofac:eia la parte su:a. Son socialista •a mod,> mio, e risoluto a non di-sco&1'.llr• mi d'uua -linea dalle CO'llYin:oli on.i scient.ifiehf', a ,1ucere li' mie J)!!Qsioni. a ·lJOll seconda.re quel1le degli altri. Non feci rna i '-' -llOD f;1ccin Ja vita d elle coiwenticole. delle assochizio1ù e d(•lle lN.(he. Non credo a nuHa ili artifi– ciale. è mi ripn~m tutto clò che è v.i-ol ento. Son tre mesi n-pr,-,,;il,1 ehe éllti·ai 11el Circolo rndica.le , eù è la prìmu. volta in vita. mia clte metl'o pie de in un cireolo. Non -Ilo ap1n·e..o il -s<X!ial'ismo dall>t: ll_occnd'un grn-n m~wsho. f'"' qnel che ne ,X> lo devo ai libri. ì\li ci ha r·nnrk.tto •il di– "c:usto del nr8'ente <>1"f1i11e socì aile. e l<> 1<tudi-o. diretto òelle cose. F'i,no dal 1'.8n ~criRid cont.ro i ,nrincfoìi <'liret– ti\i dcll"orùlnnrnento . llberl'lle, dal 1~7() ®min •i,1i a muove1111i,i,q questo: via di nuova fede inteFfottua le,

RkJQdWJsaXNoZXIy