che l'importanza di questa lotta non sia stata valutata fin dal suo inizio: dalle organizzazioni operaie a quelle padronali, dai partiti ai giornali delle varie tendenze, ai rotocalchi di « informazione ,., tutti ne hanno sottolineato il grande valore politico al di là delle stesse formulazioni della piattaforma e dell'esito che avrebbe avuto 17 • La coscienza che ancora una volta, dopo questa lotta e comunque essa si fosse conclusa, niente sarebbe più stato esattamente come prima, era in tutti. Per questo si è potuto scrivere (Pecorini sul- ]' « Espresso ») di una impostazione che scardinerebbe i tradizionali rapporti trà impresa e lavoratori e rovescerebbe il concetto stesso dell'iniziativa e della libertà imprenditoriale. Per questo si è potuto qualificare la lotta come un test nazionale. E per questo la colorita' accentuazione sul « modo nuovo di fare l'automobile », che da tante parti è stata fatta, è in fondo grossolanamente riduttiva. Perché di altro si tratta: l'attacco all'attuale organizzazione del lavoro non mira soltanto ad imporne al padrone una « migliore » per poi restituirgli pressoché intatta la disponibilità della forza-lavoro. La rigidità nell'impiego dei lavoratori da parte del padrone, che è stata la conquista di fondo del movimento operaio italiano nel dopoguerra, deve estendersi dagli elementi esterni (salario, stabilità del posto di lavoro) a quelli interni (modo di lavorare, quali.6cazione ecc.), ed affrontare addirittura il come si arriva alla fabbrica e per produrre che cosa. Non solo: distrutta o almeno fortemente indebolita la flessibilità, la disponibilità da parte del padrone, bisogna cominciare a costruirne un 'altra completamente diversa: quella da parte della collettività operaia. La piattaforma elaborata per la lotta alla Fiat da parte delle organizzazioni sindacali e dei Consigli di fabbrica non era soltanto una messa a punto della posizione operaia su alcuni temi riguardanti l'organizzazione del lavoro (cottimi, qualifiche, ambiente); rappresentava anche la prima scelta su un grosso problema di linea che tuttora è oggetto di discussione e di travaglio nel movimento, • una scelta che è stata la premessa a quella più sistematica e artico-- lata compiuta a Genova con la piattaforma per l'ultima battaglia contrattuale. Infatti una scelta di attacco sul tema organizzazione del lavoro in un'ottica egualitaria vuol dire proporsi di muoversi verso un superamento della divisione capitalistica del lavoro. E questo pone un dilemma: una volta ammesso che il mestiere tradizionale è scomparso o sulla via di scomparire o almeno di essere confinato in isole di non grande importanza ·nel quadro complessivo, si può ritenere questa situazione scontata, illusorio qualsiasi obiet84 Biblioteca Gino Bianco
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