Classe - n. 7 - luglio 1973

Sono banalità, dette anche in modo fastidioso; tuttavia attraverso di esse si è tortuosamente fatta strada proprio l'idea che l'organizzazione attuale del lavoro non sia la sola possibile, e da considerazioni di questo genere sono nate le esperienze di nuova organizzazione portate avanti in varie importanti industrie. Nel valutarle bisogna sempre tener presente che si tratta di iniziative di parte padronale, il cui obiettivo è di riassorbire la protesta operaia per mantenere ben lubrificato lo sfruttamento. Gli esperti americani, del resto, che hanno a che fare con sindacati che non contestano questi fini e con · 1•asenza di un movimento politico operaio degno di questo nome, dicono a tutte lettere che la cosiddetta umanizzazione del lavoro, la responsabilizzazione dell 'operaio ecc., non sono che mezzi per ricuperare l'integrazione ed aumentare )a, produttività, cioè spremere ancora un po' di più gli operai. Ma se ad un certo punto possiamo chiederci se l'organizzazione dispotica della fabbrica sia la sola funzionale al capitale e venga abbandonata a malincuore sotto una costrizione oggettiva 14 , o se al contrario « l'opposizione democrazia politica c!i tipo elettorale/ dispotismo di fabbrica non sarebbe più una caratteristica fondamentale del capitalismo... », fino a concludere, per analogia con la democrazia politica, che anzi « le forme dispotiche di subordinazione del lavoro al capitale nel processo di produzione costituiscono ormai degli ostacoli al libero sviluppo economico ed ideologico del capitalismo » 15 ; se insomma attraverso la breccia aperta fra tecniche di dominio e tecniche di produzione il movimento operaio possa attaccare il potere del capitale sotto tutte le sue forme, oppure invece l'arricchimento delle mansioni e simili non siano che un nuovo trucco del capitale per ricuperare la rivolta operaia o infine se queste due interpretazioni non si escludano necessariamente a vicenda, potendo prevalere l'una o l'altra a seconda del prevalere della capacità egemonica della classe operaia o di quella della borghesia; allora dobbiamo anche domandarci se ponendo queste alternative parliamo nei due casi veramente sempre della stessa cosa. • Perché va osservato che la maggior parte delle esperienze padronali · di nuova organizzazione del lavoro (per esempio Chrysler, American Telegraph and Telephone, Volvo in Svezia, IBM-France, ecc.) sono state tentate in situazioni dove non esisteva veramente una forte e cosciente contestazione operaia alla vecchia organizzazione capitalistica ed insomma, come osserva Gorz, la formula è riuscita (dal punto di vista padronale) « nella misura in cui è stata limitata a 82 Biblioteca Gino Bianco

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