Classe - n. 7 - luglio 1973

oompletamente gli stabilimenti, eliminando le vecchie lince di montaggio insieme a tutti i lavori più ripetitivi e parcellari.Puruoppo questa soluzione non è possibile con l'attuale tecnologia. L'illusione di rendere il lavoro p1u vario e interessante attraverso l'automazione (lasciamo perdere la trovatina di premiare i più assidui al lavoro con bicchieri con le iniziali) si ritrova nella proposta dello stabilimento « modello » costruito dalla GM nel 1970 a Lordstown nell'Ohio per la produzione della vettura Vega. Esso avrebbe dovuto conciliare le esigenze di un lavoro facile e piacevole con l'estremo aumento della produttività ( 100 auto all'ora sulla linea). Ma già nel febbraio 1972 uno sciopero contro le condizioni di lavoro, votato dal 97% degli operai di Lordstown, faceva saltare queste illusioni. Fin qui siamo ancora ad uno stadio grossolano, che non modi- . fica realmente l'approccio di tipo tayloristico ai problemi dell'organizzazione del lavoro e che non incide che superficialmente il vecchio postulato che le tecniche di produzione siano obiettive e che l'organizzazione del lavoro ad esse corrispondente sia la sola possibile. Ma i padroni hanno dovuto andare più avanti nell'affrontare questi problemi. Naturalmente, anche le nuove linee di approccio tradiscono, specie nelle formulazioni americane, strumentalismo e paternalismo; il discorso di classe non esiste ed il disagio dipende dall'apparire di nuovi bisogni di realizzazione personale e di sviluppo delle proprie capacità una volta che i bisogni materiali di consumo siano soddisfatti. Cosl la « teoria X » della direzione aziendale, la classica teoria del bastone e della carota (bisogna riconoscere che alcuni di questi americani non hanno peli sulla lingua!) deve essere ormai sostituita dalla nuova « Teoria Y », i cui postulati sono che il lavoro è un'esigenzanaturale, che l'uomo ha capacità di esercitare autodirezione ed autocontrollo verso obbiettivi per i quali sia motivato, che a sua volta questa motivazione dipende da un'adeguata aspettativa di soddisfazione, che l'essere umano medio ricercala responsabilizzazionec,he l'immaginazione e la creatività sono largamente diffuse fra gli uomini e che, infine, nclle condizioni di lavoro dcll'industtia moderna, le capacità intcllettuali dcll'uomo medio sono utilizzate solo parzialmente"· Invece - si lamenta - di solito nelle officine meccaniche i quadri di controllo delle transfer sono chiusi a chiave per impedire che gli operai pasticcino con i comandi, ciò che, se impedisce loro di rallentare il ritmo, impedisce anche al lavoratore « ben motivato ,. di far qualcosa per migliorare la produzione. 81 Biblioteca Gino Bianco

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