questo fatto corrisponde senz'altro ad un aumento della capacità professionale individuale dei lavoratori e ciò è stato sottolineato dai sindacati nel corso di diverse lotte. L'industria capitalistica non utilizza in pieno questo più alto livello iniziale, ma non lo ignora affatto ed in parte se ne serve; rifiuta però di riconoscerlo sia dal punto di vista retributivo che di classificazione. E questa consapevolezza è probabilmente alla base dei ripetuti tentativi di parte padronale per giungere ad una razionalizzazione capitalistica dell'istruzione professionale in Italia. 9. Infine è da sottolineare ancora una volta che ogni discorso sulle tendenze spontanee dell 'organizzazione capitalistica del lavoro è non solo difficile per la contraddittorietà delle varie situazioni, ma soprattutto non tiene conto del fatto che la risposta operaia, la lotta di classe fanno modificare profondamente e continuamente le ipotesi di sviluppo del capitale. Questo intervento, è importante na,. tarlo, può cominciare ora ad investire non soltanto la qualificazione apparente (passaggi di categoria) ma quella sostanziale (organizz'lzione del lavoro e disponibilità operaia) rendendo quindi possibile una controtendenza, che non si esprime nella possibilità di concordare un modo di lavorare più umano, ma in quella di far sorgere un contropotere autonomo sul luogo di lavoro che imponga di prendere in considerazione le esigenze operaie. Le osservazioni fin qui fatte considerano soltanto una parte dei fattori che concorrono a formare il quadro complesso dell'attuale condizione operaia e delle sue linee di sviluppo. Bastano tutta via a render conto del crescere di una risposta operaia di rifiuto all'organizzazione del lavoro plasmata dal capitale. È un rifiuto che si esprime in modo attivo attraverso le lotte , che si rivolgono prima di tutto agli effetti dell'organizzazione del lavoro, ma che stanno prendendo progressivamente coscienza della possibilità di colpirla e modificarla. Ma si esprime anche dove non riesce a tradursi in lotta, attraverso una serie di forme di rifiuto passivo (la cosiddetta disaffezione al lavoro, l'assenteismo, la rapida rotazione della mano d'opera , talvolta persino episodi di sabotaggio, ecc.) che colpiscono in modo sempre più grave settori dell'industria proprio in quei paesi, come per esempio gli Stati Uniti, dove le organizzazioni operaie sono più profondamente integrate ed in posizione di collaborazione con gli scopi del capitale, fino a costringere gli studiosi del lavoro di parte padronale a rendersi conto dell'impossibilità di 79 Biblioteca Gino Bianco
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