Classe - n. 7 - luglio 1973

veri termini di confronto al di fuori di quelli rappresentati dalla vecchia scala di categorie contrattuali 11 • Ma la inadeguatezza di queste a descrivere i termini reali della condizione di lavoro non ha bisogno di essere ancora una volta sottolineata. E tuttavia, questo punto di riferimento è stato preso a base di molte analisi quantitative ed anche, a volte, di obiettivi di lotta. Da questo punto di vista, anche se al solito i dati delle differenti situazioni sono diversissimi fra di loro, non si può dire che a livello formale e sul complesso della mano- d'opera, la tesi della dequalificazione rapida, spinta e totale risulti confermata. Maggiore costanza c'è nella tendenza all'aumento percentuale degli operai comuni. Ma anche qui con notevoli differenze. Se, per esempio, alla Fiat questa è stata la tendenza dominante, alla Olivetti si possono distinguere abbastanza nettamente due periodi, nel primo dei quali (fino al 1957 circa) si verifica in modo deciso questa tendenza all'aumento, mentre nel secondo la percentuale degli operai comuni tende a rimanere più o meno stazionaria, mentre riprendono ad aumentare abbastanza sensibilmente gli specializzati. In queste variazioni di percentuale assume importanza determinante la progressiva diminuzione del numero di manovali (conseguenza della meccanizzazione dei trasporti interni, ma anche, come vedremo, di cause non solo tecniche) e del numero di allievi dei corsi interni (conseguenza dell'evoluzione della politica aziendale di formazione del personale). La diminuzione dei lavoratori classificati come manovali è una tendenza abbastanza uniforme, e su di essa ha influito in modo consistente, oltre all'evoluzione tecnica, anche la politica rivendicativa del sindacato ed in generale le lotte di fabbrica. Quest 'ultimo fattore va diventando sempre più importante nella dinamica della classificazioneformale, contribuendo a distruggere (se ce ne fosse ancora bisogno) la favola della corrispondenza tecnicamente obbligata fra livello tecnologico e struttura delle qualifiche. Il risultato finale è che anche dove l'aumento degli operai comuni è stato più consistente ciò non corrisponde affatto ad un uniforme spostamento verso il basso nella scala delle qualifiche 12 • Nello stesso - tempo questi dati non bastano a delineare di per sé nessuna controtendenza alla linea di progressiva distruzione della professionalità operaia. 8. Il livello di scolarità di partenza degli operai che entrano attualmente in fabbrica è sempre più elevato in conseguenza del prolungamento a 14 anni dell'istruzione obbligatoria e dell'espansione della scolarità di massa. Pur con tutt e le riserve sulla scuola, 78 Biblioteca Gino Bianco

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