Classe - n. 7 - luglio 1973

nella tecnologia comunemente indicato come « automazione » era visto dal padronato prima di tutto come strumento di dequalificazione. Se ci rifacciamo ai due esempi forse più caratteristici di automazione nelle lavorazioni meccaniche, le macchine transfer per la produzione di grande serie e le macchine a controllo numerico nella piccola e media serie, basta guardare le analisi economiche pubblicate sulle riviste specializzate per notare quanto posto fosse fatto, nell'indic azione dei vantaggi derivanti dalla loro introduzione, alla possibilità di usare lavoro meno qualificato. Con l'uso di queste macchine la parcellizzazione estrema tende a scomparire, certo, ma perché non c'è più nulla da parcellizzare: tutto il lavoro di trasformazione dell'oggetto è completamente automatizzato e l'operaio diviene un semplice alimentato re : invece dell' « operaio professionista polivalente collettivo » che ipotizzava S. Mallet, una specie di caricatore automatico sincronizzato con la macchina per movimenti un po' più complicati. Si può pensare che a spingere il padronato in questa direzione non fosse solo il definito vantaggio economico ottenibile dall'impiego di operai comuni in luogo di professionali, ma anche una motivazione politica: la mano d'opera non qualificata era, negli anni in cui si iniziavano questi discorsi, scarsamente sindacalizzata e, sembrava, più disposta a lasciarsi attrarre dal mito dei consumi che a contestare la propria condizione di lavoro. Queste illusioni, se c'erano, sono state smentite non solo da momenti di lotta come il maggio francese e l 'autunno caldo italiano, ma anche dalle situazioni che si sono verificate dove, pur essendo mancati organizzazione e obiettivi di lotta, il rifiuto operaio si è espresso ugualmente con tale chiarezza da indurre i padroni a correre ai ripari. In ogni modo, non si è trattato di una conseguenza tecnica inevitabile (anche se va sempre ricordato che l'uso capitalistico delle macchine non comincia dall'utilizzazione della macchina costruita, ma dalla sua stessa concezione e progetto); e lo dimostrano proprio alcuni dei modi con cui i padroni hanno creduto di poter rispondere . 2. Bisogna guardarsi dal generalizzare osservazioni su situazioni particolari; si può dire che non è possibile definire una linea di tendenza omogenea in questo campo, ma che si riscontrano aspetti diversi a seconda del livello tecnologico relativo, del tipo di produzitme, del livello quantitativo e qualitativo della lot ta e dell 'organizzazione operaia, ecc. 3. Le nuove tecnologie, soprattutto se applicate su vasta scala, danno origine ad una serie di compiti e mansioni ausiliarie, non 75 Biblioteca Gino Bianco

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