mento diflidente o dichiaratamente ostile che avevano inizialmente i gruppi dirigenti delle organizzazioni sindacali: a) il cambiamento del rapporto di forza, all'interno dei sindacati e dei gruppi dirigenti reali di fabbrica, fra operai di mestiere e operai di linea, a favore di questi ultimi; b) il processo di democratizzazione interna dei sindacati, a sua volta accelerato dalla stessa necessità di mantenere una forza ed un ruolo di direzione ed orientamento in una fase particolarmente aspra dello scontro di classe, in presenza di una insofferenza operaia espressa sempre più chiaramente; e) una spinta politica, contenente anche aspetti volontaristici, ma in fondo basata sulla presa di coscienza del rapporto inscindibile esistente fra le disuguaglianze economiche e sociali e la struttura economico-politica di base, i rapporti di produzione. Certo i motivi di una spinta politica ugualitaria, che si riappropriasse, adeguandoli alla nuova situazione, dei motivi libertari già presenti nella tradizione operaia, hanno tratto · nuovo alimento e ricevuto forti suggestioni dagli echi della rivoluzione culturale cinese. E sarebbe ozioso, secondo me, andare a sottilizzare a questo riguardo (soltanto a questo riguardo) su quanto, nel suo svolgimento e nei suoi sbocchi, questo movimento corrispondesse realmente al tipo di stimoli che ha suscitato; d) l'esigenza dell'unità di classe, cioè il rifiuto di sancire una stratificazione legata alle esigenze padronali, contrapponendole l'esigenza primaria dei comuni interessi di classe dei lavoratori, anche al di sopra delle differenze effettive prodotte dalla divisione capitalistica del lavoro. In questi termini, il vero e proprio sfondamento attuato sulla scena sindacale e politica dall'esigenza ugualitaria va al di là delle superficialità, che pur vi sono state e vi sono ancora, non corrisponde all'illusione di superare la divisione capitalistica del lavoro rifiutando di vederla, non è espressione di un moralismo ingenuo (tutti abbiamo la bocca sotto il naso, tutti siamo uomini alla stessa maniera, con gli stessi bisogni) né di un gretto spirito di rivincita dei gruppi classificati ai livelli più bassi. Essa assume piuttosto la constatazione delle disuguaglianze e della frammentazione esistenti per individuarne le cause ed attaccarle. L'altro importante elemento sul quale si è costruito il momento d'attacco operaio all'organizzazione del lavoro nelle lotte di quest'ultimo periodo è rappresentanto dai problemi dell'ambiente di lavoro. Anche qui il collegamento con la contestazione all'organiz. 72 Biblioteca Gino Bianco
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